venerdì 1 dicembre 2017

Riposizionamoci

E' in atto l'atavica propensione degli italiani in politica: riposizionarsi. Mi viene in mente (sempre) quella graziosa barzelletta delle orgie al buio, con lo sventurato che gridava: organizziamoci, intendendo un diverso riposizionamento. Anche a Rimini si possono avvertire certi (ancora) leggeri spostamenti. Renzi è piombato nella fase malinconica, costretto ad alzare la voce per farsi ascoltare e lanciare di nuovo monetine agli elettori. La Leopolda 2017, pur allietata da uno dei migliori discorsi dell'ex bulletto, è stata un fallimento annunciato. Il Banana imperversa, dimostrando al di la di ogni ragionevole dubbio in che paese viviamo. Ho una antica avversione per Fazio quello del tempo pagato milioni (nostri). La sua esibizione con il prossimo vincitore, a pari merito con Salvini e la preziosa partecipazione della Meloni, è stata da manuale del servitore. Calenda ha ragione, un servizio pubblico come quello è giusto venderlo. Al Pd non servirà più. I nuovi (vecchi) padroni hanno le loro televisioni, i grillini non ne hanno bisogno. Mille giorni è durato l'impero mediatico, politico, imprenditoriale di Renzi. A Rimini hanno trovato un nuovo (?) segretario assieme all'inevitabile presenza di un supermercato. Il Pd e la Grande Distribuzione viaggiano in coppia, come le volanti. Nessun giornalista, tanto meno i blog affettuosi con il Buongiorno, vanno (mai) a vedere chi si aggiudica (sempre) i lavori nella nostra città. Ci sarebbe, se potessero, la possibilità di compilare finalmente un'interessante articolo. Altra cosa che "lancio" per qualche curioso consigliere è la ragione per cui il Comune abbia riacquistato la Colonia Novarese. Ci sarebbe da leggere anche un interessante articolo dell'Espresso che parla di..cooperative fallite ed unire le due notizie. In mille giorni Renzi ha praticamente perso tutto. Perché tanta gente ha creduto e continua a credere in lui, e perché tanta gente che ci credeva l’ha abbandonato? Gli rimane Samu Zerbini, lui non tradisce Matteo e la sua Europa, una croce che fa portare a noi. E' vero che sono molte le assonanze tra Renzi e Gnassi, ambedue danno l'impressione di governare da soli, con una piccola corte di fidatissimi collaboratori e adoratori. La differenza è nell'epilogo della loro (nostra) avventura. Il Sindaco di Rimini arriverà (forse) alla naturale scadenza per il cedimento del suo compagno di bicicletta, Il Segretario del Pd è esausto, nemmeno riciclabile. L'inizio della fine del Pd di Renzi è cominciata paradossalmente all'indomani della vittoria europea. Un partito che non riesce a sopportare le sconfitte, impostato sul potere senza una condivisa ideologia di fondo. Unione sgradevole tra il peggio di due grandi esperienze politiche. Il ciuffo che si è fatto crescere sul vuoto treno pendolare, testimonia l'arrivo alla parte grottesca dei mille giorni. I due ciclisti hanno fatto il vuoto, dietro di loro il nulla, a Rimini come nelle parrocchie piddine manca una classe dirigente. La prospettiva sarebbe sicuramente migliore nel centro destra se fossero in grado di eliminare il Banana. E' diventato la polizza casco del Pd. Pronto a fare da stampella come in questi anni, toglie agli altri la purezza e certezza di una scelta che poteva diventare epocale. Rimane il terzo incomodo. La più grande forza politica che non potrà mai governare, per una masochistica conventio ad excludendum ...da soli. Eppure mai come ora potrebbero trovare forza e accordo per realizzare le "poche" proposte ragionevoli che hanno indovinato in questi anni. il comodo limbo di una opposizione protratto nel tempo diventa un rifugio incomprensibile per gli elettori. Credo sia arrivato il tempo di "rivoluzionare" anche l'assetto del M5S. Più partito meno blog.