martedì 19 dicembre 2017

Un Riminese

Caro Lugaresi la leggo spesso e condivido la sua impostazione editoriale. Ma?? Mi riferisco ad una impressione espressa però timidamente in un articolo di qualche giorno fa sulla "improbabile" presenza di organizzazioni illegali nel territorio riminese. Lei ha affermato che ci sono al momento solo quelle "al minuto". Non intendo polemizzare, tanto meno accusarla di omessa sorveglianza, compito che spetterebbe ad altri. L'isola felice rappresentata da regione e città immuni da radicate attività malavitose, è una favoletta del passato, quando s'intendeva che la presenza del fortissimo partito comunista e relativo controllo del territorio fosse il migliore baluardo per gli ingressi nocivi. Oggi abbiamo anche noi i comuni commissariati.  Neppure il sottoscritto come cittadino riminese d'adozione pensa al pizzo o estorsioni come regole per la prosecuzione delle attività, mi riferisco più semplicemente alla presenza di troppe..lavanderie. Attività commerciali sempre vuote, poi se ti fermi a prendere un caffè, scopri che lo scontrino puntualmente rilasciato, fa rifermento al quattrocentesimo cliente. Alberghi che ti fanno subito pensare a gestori privi della minima professionalità. In campi che conosco meno gli amici mi dicono che dall'edilizia ai servizi, si è registrata una crescita d'imprese nate dal nulla. Il padrone è difficilmente identificabile, ma sembrano in grado di esibire buone capacità di spesa assieme alla collaborazione con stimati professionisti e tecnici. E' quindi normale che il contorno li definisca aziende serissime: pagamenti puntuali, personale in regola, norme sanitarie e di sicurezza rispettate. Mi fermo qui, convinto che prima di quanto si creda, questa mia sospettosa analisi, trovi più di qualche riscontro oggettivo. Come al solito cerchiamo "Igor" dove non c'è...più.
Riminese adottivo