sabato 23 dicembre 2017

Fronte del Porto

Nelle piovose giornate le mie passeggiate al Porto si diradano. Rimane sempre il desiderio di una visita anche per augurare agli amici le inutili buone feste. Dopo il brevissimo convenevole, come succede tra quelli che la sanno (quasi) tutta, sapendo che per obbligo anagrafico seguo anche i lavori promessi, siamo entrati nel merito del..Triangolone alla Gnassi. Ho capito che non esistevano novità, solo un rimescolare bugie emesse in questi anni da...tutti. Agli amici pensionati ancora viventi e ai due (tre) che pur non avendo mai fatto un ca..godono la stessa gratifica, la vicenda " sconcertante" del Comparto di S.Giustina, ucciso (innocentemente) da una maggioranza consiliare istigata dal sindaco, ha colpito come fosse un'opera da sorvegliare, non prevista. La costante assenza di una formale pianificazione urbanistica è stata da loro (unanimemente) riconosciuta, a dispetto di qualche voto ancora (?) rivolto al Pd visto come erede, annebbiato dalle incombenti cataratte, del Pci. Forte della prima vittoria orale ho allargato il discorso ai bandi già espletati sul Wuoter front, facendo notare il pastrocchio che stanno creando. Gli ipotetici partecipanti sono vincolati.. a niente. Sono possibili le più disparate ipotesi d'intervento. Un'altra arlecchinata demaniale. Situazione persino imbarazzante: la toppa della cosiddetta omogenizzazione ad opera dei tecnici spagnoli (sic) è peggio del buco. Sarebbe impossibile (quasi) dappertutto inserire nuove regole partecipative dopo ..i bandi. Sono convinto che i bagnini in ritirata siano stati consigliati dal bravissimo avvocato che li segue, da sempre. Se il Principe del Lungomare volesse dare seguito ad una delle sue ultime trovate si troverebbe al cospetto di tanti ricorsi al Tar. Non sembra il luogo dove ha sempre ragione. Siamo nel metodo ma, per non farla lunga, nel merito ci sono tutte le valutazioni, più volte avanzate che ci riportano al Triangolone. L'aspetto più evidente è un quadro d'insieme che mette in relazione varie realtà in maniera raffazzonata. Una fretta d'apparire o favorire che al solito prevale sulla sostanza di una iniziativa forse anche necessaria. Il cocktail urbanistico "agita" i giardini Fellini, S.Giuliano, Molo di Levante e Piazzale Boscovich fino al Porto Canale senza contare (non conta) i problemi della mobilità. Tornando agli aspetti burocratici che nessuno, eccetto Renzi Gioenzo, fa rilevare, mi hanno fatto notare che la "famosa" delibera con cui si stabilivano i canoni del Triangolone, in ragione del passaggio della proprietà al comune, annullata adducendo uno sconosciuto e minimale aspetto, a distanza di mesi (molti), non è più stata reiterata. Significa che quando è avvenuto il passaggio di proprietà, non è stato prevista nessuna modalità per pagare l'affitto dovuto. Risolta dai concessionari con versamenti volontari, per non essere accusati di morosità. Un altro grosso problema, con regolare ricorso al TAR, è l'incameramento di manufatti di proprietà dei concessionari senza che gli interessati siano stati coinvolti. Stando al racconto degli "informati" da Palata, non c'è traccia di questa scelta in entrambi i passaggi di trasferimento (Demanio-Patrimonio, Patrimonio-Comune). Logica deduzione vorrebbe che le acquisizioni (improprie) le abbia fatte alla fine solo il comune. Per essere leggermente curioso uno potrebbe anche rivolgere una interrogazione al Carlino: come hanno potuto inventare un negozio "giuridico" di una vendita subordinata ad un affitto ..permanente. Sarebbe un matrimonio a tempo. Nemmeno nella Toilette degli Sposi credo sia possibile. Ci siamo augurati però un Buon Natale dal..Triangolone.