mercoledì 1 febbraio 2023

Cento Giorni

Dopo 7 secondi capisci se sei innamorato. Per valutare la stoffa di un premier, ci vogliono almeno cento giorni. Stanno festeggiando il primo compleanno del governo a trazione Meloni e due ruote piuttosto sgonfie, secondo la quotidiana verità di almeno sette giornali. Le televisioni pubbliche, mantenute dai nostri sostegni, si sono convertite in 6 secondi. Le tre reti concesse al Cavaliere, invece continuano a trasmettere improbabili riprese di Berlusconi quando andava a scuola o correva senza giudici alle spalle. I grillini si stanno trasformando nel Pci 2.0. Stesse regole e conduzione. La piattaforma viene abbandonata, presto sveleranno la data del congresso on line. I giornali europei si sono innamorati della Giorgia, qualcuno la considera più atlantista di Draghi. Ha lasciato, nella cantina del ghetto, usato maliziosamente dalle sinistre, vecchi slogan e quello accattivante del Prima gli Italiani. Una chirurgia estetica inconsueta in politica. Il movimento è diventato la calamita dei profughi piddini. Le Figarò, vangelo della destra francese, la incorona ed al pari di Repubblica, afferma che non ha sbagliato niente nei primi cento giorni. Aggiunge che passeranno anni prima di vedere ancora un simil Draghi andare al governo senza voto, ma scelto dalla sinistra di Davos. I 100 giorni senza errori. Dagostino aggiunge sempre la Ducetta. Per fortuna Elly Sclhein fa i pienoni, come la Rinaldis. I giornali europei mostrano l'antica differenza con la nostra appecorata stampa, sdraiata sul potente di turno. Considerano il lifting occidentale, con la correzione, una furbesca operazione, in sintonia con il draghismo. A me sembra addirittura in vantaggio.
massimo lugaresi