mercoledì 22 febbraio 2023

Ignazio La Russa

Anche Benito. L’impresentabile La Russa, il macho sanbabilino che imbarazza Meloni. Così Linkiesta, distratta per un attimo, attenzione e conta dei fluidgender che voteranno Schlein nei gazebo grillini, pensa di contrastare l'inarrestabile ascesa della casalinga Giorgia. I giornalisti, con gli ombrelloni chic a bando, sono alla ricerca di una pur piccola debolezza del premier che vedevano nella Boldrini. Il contorno dei Fratelli li aiuta, in poco tempo sono usciti pargoli e vecchi uno peggio dell'altro. Secondo la propaganda che passa da Biden a Zelensky, il nuovo Pd, sarà uno zibaldone ristretto, ma zeppo di generi alle volte impresentabili. Sanremo sarà il nuovo Festival dell'Unità tra i due contendenti. La Elly finalmente verrà dotata di una tessera della povertà votante. Il " battutista" Ignazio, non a caso grande tifoso interista, arrivato alla seconda carica istituzionale, grazie a storiche frasi, perfino spiritose, pronunciate nel dopo partita, direi che questa volta, scusabile per l'età, l'ha detta fuori dal vaso. La Giorgia ha subito pareggiato, traducendo nel suo perfetto inglese, gli ordini balbettanti di Biden al suddito ucraino. Uno spettacolo entusiasmante l'adunata atlantica. La Cina, ormai padrona del campo mondiale, ha emesso la sentenza non appellabile: il Donbass rimane russo e l'Ucraina salta l'ingresso nella Nato. La palla nucleare viene lanciata nel campo americano. Noi siamo spettatori paganti la distruzione di un paese e giustamente anche la ricostruzione. Amatrice conferma. 
massimo lugaresi