massimo lugaresi
sabato 11 febbraio 2023
Ieri Oggi Domani
Se le proiezioni elettorali di domenica e lunedì, venissero confermate, per la Meloni inizierà il (vero) regno. Al contrario, il Pd, graziato per venti anni, inizierà l'attraversata del deserto, popolato da strani generi e garantiti, pronti a lasciarlo. In tutte le tragedie, anche belliche, c'è sempre una componente comica. Il regime offre le ultime esibizioni a Sanremo. Il tocca e fuga di Mattarella conferma l'ipotesi. Ha capito che, questa volta, non è un malessere passeggero. Si muovono ancora con il sistema di potere formato da tanti salottini giornalistici e televisivi che parlano (astrattamente) di libertà, senza dare risposte alle questioni vitali. Strategia già in essere dalla fondazione. Il segretario Veltroni era chiamato "ma anche". Intercalare usato nei suoi incomprensibili pistolotti, zeppi di tutto ed il contrario. Una fine proiettata (troppo) nel tempo. Fanno la conta e l'esame dei generi componenti. L'Ariston è la clinica perfetta. Il regime si è specializzato nella difesa dei furbi, con il reddito garantito. Ai lavoratori (pensionati) che ancora lo votano, raccontano che la mission risiede nel proliferare dei Soumahoro, la onlus degli ultimi. Non è per caso o fato che l'ultimo segretario, mandato direttamente dal maschione francese, mise al centro del suo mandato (finito): erba free, figli per Tiziano, jus culture. Il sistema ha scelto i più furbi a dispetto dei bravi. Per organizzare un partito nuovo, occorre mandare a casa la dinastia dei fenomeni. I cittadini hanno scelto, giustamente, chi promette migliori garanzie. Anche se a destra e nei paraggi, non hanno un organico all'altezza. Ghetti politici e l'opposizione non sono le scuole migliori per amministrare. Se chiudi (volutamente) anche quelle dell'obbligo, rappresentate dai quartieri, simbolo della democrazia partecipata, capisci (?) perchè nascono i lungomari o le piscine con le rotelle. I supermercati non li nascondono più, nascono anche al posto delle questure.