lunedì 13 febbraio 2023

Le Due Facce

Del Pd. Dove possono rinfocolare la polemica contro il Governo Meloni non si fermano nemmeno di fronte allo specchio della verita. Parlo del Pd nella versione balneare, vista però dall'opposizione parlamentare. Posizione sgradita. In Emilia-Romagna, terra regina delle spiagge, la potente organizzazione dei bagnini, ha sempre determinato sindaci e giunte. Variato piani e proposte non gradite, senza proiettare lo sguardo oltre la balaustra del futuro. Vivevano di rendita garantita e conservazione dello status quo. La Direttiva Bolkestein, valida per i "servizi" nella comunità europea, è stata il detonatore che ha fatto scoppiare la rivolta della fortissima categoria. Ho scritto decine di volte, ammonendo che la storia non sarebbe finita "prorogando" i bandi ad ogni tornata elettorale. Lo strano, non tanto, è l'appoggio che i bagnini hanno avuto dall'intero arco  costituzionale. Nessuna categoria ha goduto di un trattamento simile. Un immenso ombrellone che ospitava anche gli estremi. Rappresentazione difficile da spiegare. Il Pd sguazza nella confusione. E' nato da un incesto procurato tra forze nemiche e collidenti. Ha interpretato le due parti della commedia balneare, senza alcuna vergogna. Potrei aggiungere anche le velenose punture (odierne) di Melucci, un altro che poteva/doveva compiere un cammino diverso. Quando amministrava si è accodato al vangelo dei Mussoni, espresso con un Piano Spiaggia, quasi imposto. Ha però, in seguito, mostrato il coraggio di esprimere l'unica via d'uscita. Non lo hanno fatto parlare. Gnassi si è girato dall'altra parte, era più interessato alle nebbie e lungomari. Adesso "critica" il governo? Questa è Rimini. Situazione drammatica e confusa. Il centrodestra non conosce la realtà. Poche idee e proposte. Hanno contestato, alle volte giustamente, quello che è stato fatto. I grillini potevano esercitare il ruolo degli innovatori, non legati a nessun carro. Un disastro annunciato. Hanno cambiato posizione dieci volte. Non c'è stato progetto, iniziativa, proposta che non li abbia visti nella duplice veste. Raccolgono i resti della indifferenziata sparizione piddina. Per le spiagge si va a bando, sperando sappiano cosa fare e privilegiare. Una iniziativa che deve raggiungere la massima condivisione. La spiaggia è di tutti. La risorsa più bella ed importante che la città offre. Determinante per il rilancio del comparto turistico. Una sinergia che l'amministrazione deve imporre. I bandi vanno fatti privileggiando la pubblica convenienza. Quella privata esiste da sempre. Spiaggia moderna con i servizi occorrenti non ripetitivi, anche quelli che la ricettività non è in grado di offrire. Si mangia (bene) anche sulla sabbia. Lo stabilimento è il modello da seguire. Nelle 250 zone riminesi ci sono imprenditori vogliosi di mostrare la loro spiaggia ideale. Esiste anche un forte conservatorismo con ombrelloni che valgono oro anche chiusi. Mettere la testa sotto la sabbia ed affidarsi al politico di moda è stato l'errore dei bagnini. Non si butta via però il vecchio con quello che ha dato, ricambiato. La situazione demaniale è talmente varia e complessa che non può essere fatto un bando nazionale. Le regioni avranno poteri importanti. Bonaccini può contare sulla Schlein e Sensoli.
massimo lugaresi