giovedì 9 febbraio 2023

Il Pd Nuovo?

Il partito che ha sempre avuto il "vizietto" di insegnare agli altri serietà e correttezza, dopo qualche sacchetto europeo destinato a sinistra per convincere che Ryad lotta con noi, si trova, in Italia, in mezzo a scandaletti congressuali. A Rimini non ne hanno bisogno, hanno trovato l'opposizione che tutti vorrebbero. Dopo anni, per colpa del covid, anche lo "scandaletto" Tecnopolo, sembra andare a processo, nel silenzio (tombale) della stampa d'accompagno. Dipende sempre a chi tocca. Sono iscritto al garantismo per forza. Conoscendo (molto) come vanno le cose, sembra una veloce e silenziosa chiusura. Non è la prima e, credo, nemmeno l'ultima. Il centrodestra trainato dalla Giorgia, si può permettere anche scivoloni anarchici e pistole scolastiche. Il premier, romano verace, è una assicurazione kasco. Alla propaganda la guerra non serve più, sembra ci sia un vantaggio russo. Stanno già pensando come camuffare l'esito. In America, nostra bussola e padrona anche delle funivie, stanno pensando di ricandidare il giovane Biden, magari cambiando le valvole d'uscita. Lo fanno per onorare la democrazia e l'alternativa. Dall'altra parte, per rimanere nel basso profilo, ci sarà ancora Trump. Non trovano più miliardari disposti a farsi visitare ogni due giorni da Cia, Fbi e servizi segreti. Il mondo gira dall'altra parte, con il gigante cinese e la dependance russa. Noi irrilevante ed indebitata nazione, siamo impegnati nella corsa all'atlantismo perfetto. Giudice di gara: Stoltenberg, rieletto. Che fine faranno i grillini? Al momento sono al servizio e faccende domestiche del Pd. Pronti ad ogni visita carceraria o giocare a chi è più sinistro, con il piede. Il centrodestra, se non si guasta, ha una prateria davanti. Troverà qualche genere strano che (leggo) sembra trovare proseliti anche nei Fratelli d'Italia. Prima di gettare via (nei seggi) questa amministrazione riminese, voglio vedere cosa propongono di meglio. Quelli visti ed ascoltati "Dal Prete" non sono male. Lo direbbe anche il (mio) professor Cagnoni. 
massimo lugaresi