mercoledì 8 febbraio 2023

Dal Prete

Inteso come il magnifico Don Aldo, parroco solitario della Parrocchia (principale) di Viserba. Ho partecipato, con una cinquantina di cittadini, alle promesse, senza le scuse, per il "demenziale" lungomare viserbese. I vincitori, grazie a Gnassi e le sue nebbie, sono costretti a difendere una delle opere più cretine nella storia riminese. Il dibattito (?) si è svolto sotto l'attenta regia della Roberta Frisoni, l'unica risorsa (totalmente) femminile usabile. Sta consumando il mio Mattia, lasciato solo dai moltissimi parenti. Alle "scuse e ripari" per il Lungomare, era presente anche l'assessore Magrini, corrente melucciana invisa a Bonaccini. I cittadini rappresentavano un tratto di Viserba con vistaamare ed attività miracolosamente ancora operanti. Le critiche più dure sono arrivate però da ex compagni delusi. Gli assessori ed il tecnico presente sono stati bravi, difendendo un'opera indifendibile, dopo due anni di confusione e restauri. Mancava Todro, lui non ha bisogno di aiuti. Il tema dividente era rappresentato dall'entrata in vigore pasquale della famigerata Ztl. Nell'uovo sono concesse però le proroghe, specialità balneare. Per almeno un mese, secondo me prorogabile, non vengono comminate sanzioni. Un lungomare rifatto, con un miscuglio di ambizioni ed una coreografia tanto stupida quanto costosa nel mantenimento quotidiano. Per non cambiare quasi niente. La Ztl è sempre esistita nei tre mesi estivi, in edizione notturna. Viserba ha una conformazione interna, composta da vie strette ed impraticabili come alternative. I buchi nei sottopassi, chiamati giustamente Conad, hanno completato l'opera sciagurata. La Via Palotta sopporta tutto il traffico. La presenza dell'enorme Polo Scolastico, doveva dissuadere l'operazione. I posti auto rimediati, usando le poche aree non fabbricabili, sono un pannicello tiepido. La lenta morte del nostro turismo viene annunciata da una albergatrice: le prenotazioni nella Ztl vengono annullate. Colpa della cultura del monopattino ed avere perso il contatto con i cittadini. Con i quartieri operanti avremmo evitato una disgrazia voluta. Ormai è fatta, non rimane che limitare i danni. Il mio Morollino è convinto che rimarranno ancora per anni. Credo abbia ragione. 
massimo lugaresi