martedì 30 maggio 2023

Lo Dice (anche) Melucci

Una sconfitta netta alle elezioni amministrative per il centrosinistra. Prevale solo nel comune Vicenza, in tutti gli altri, al ballottaggio, vince la destra. Così il "grande" Melucci esce dal paludato scontro in atto nel Pd, ormai Vogue della politica. Non è certo un radical chic, come tanti fighetti che si vestono, come le Schlein, al contrario. Uno dei pochi sopravvissuti ai cambiamenti climatici della sinistra. L'inondazione di voti ha colpito la Meloni. Prevedibile ed augurabile per chi ha conosciuto e vissuto nella autentica gauche
, intelligentemente, addolcita. Perdono punti di riferimento, mescolando l'identità con le poltrone. Hanno fatto accordi e baratti con tutti. L'ultimo (vergognoso) con i grillini. L'effetto Elly ha colpito anche i cinque stelle. La Schlein ha già ordinato l'abito per il cambiamento brusco. Eloquio nervoso, a scatti, con il movimento della testa come dovesse sponsorizzare anche lo shampo. Denota insicurezza e tanta superbia. Il paragone con il passato e Berlinguer, è una offesa alla storia comunista. Non sarebbe arrivata nemmeno sul trono acqueo di Bernabè, un'altra creatura di Melucci. Il vecchio segretario federale, confida un auspicio e giudizio da anni 70: Inutile dire che vi sarà un tentativo di aprire non tanto un confronto, necessario nel Pd, ma anche una messa sotto accusa della segretaria Elly Schlein. Mi interessa questo aspetto. Capisco che l'intera struttura ha subito scossoni violenti tanto da mescolare il sacro con il profano democristiano. L'accordo, la sveltina elettorale, con i grillini però è imperdonabile, soprattutto per l'avvocato del popolo sparito. Movimento che deve appendere un cartello nelle sezioni (inesistenti). Aperti solo per elezioni nazionali e, soprattutto europee, abbiamo due da sistemare. Di Maio ha fatto da solo. 
massimo lugaresi