mercoledì 3 maggio 2023

Non eravamo nemici?


Mezzo Pd, da appuntamento, in piazza, ai Cinque Stelle, per l'ennesima mobilitazione sindacale sul lavoro, dopo le lunghe pause del sonno draghiano. Amaro risveglio, con la destra e la Meloni che conducono le danze e l'imprenditoria. Non riescono a digerire le previsioni sull'aumento degli occupati e soprattutto il calo del "costo" del lavoro. A loro non sembra importare, rappresentano e difendono garantiti, pensionati ed il reddito casalingo. Dimenticavo, tra gli invitati c'è anche la sinistra Soumahoro, fa sempre coreografia e colore. La Cisl prende le distanze, prima dell'abbraccio renziano. L'ex terzo Polo in cerca di un riparo politico ormai solo berlusconiano, fa le solite moine. Il decreto lavoro approvato dal governo il Primo maggio, in faccia al sindacato da canti e balli, è difficile da trangugiare. Sembrava fosse argomento della sinistra, sconfinamento una volta inammissibile. Il nuovo regime sta mostrando influenza anche nella propaganda giornaliera delle televisioni e radio. Ci sono sempre, inspiegabilmente, delle oasi della sinistra destinate però a scomparire. Il primo è il cambio del tempo che fa. Rimane sempre Cuba La 7. L'antagonista, chiamato Landini, vuole uno sciopero generale. Sono passati inutilmente 50 anni. Sarebbe la definitiva rottura sindacale e del fronte della moda, lasciando la Uil di fronte al solito dubbio. La Cisl è nata pronta. 
lugaresi massimo