martedì 31 ottobre 2023

Casa della Salute

Titolo allettante della saga della Casa del Matrimonio, sulla palata, del Teatro parlante e del Castello rispondente. Per rimanere nell'ambito dei costi e ricavi, inserisco Palas, Trc 1 e 2 e (presto) il Tapis Roulant fino all'Aeroporto. Non amo fare il bastian contrario per partito preso e sbagliato, ma ho l'impressione, constatata, che le condizioni della nostra sanità sono peggiorate e, dopo il virus, alle volte disastrate. Non ho titoli per addentrarmi, in qualità di esperto, ma limitato nella critica, per evidenti ragioni. Ho avuto occasione di riscontrare la rapida decadenza, nonostante l'impegno del personale. La sanità pubblica ha subito colpi mortali, cedendo l'impeccabile titolo acquisito negli anni. Non credo, visti i risultati, che qualsiasi cosa si faccia e spesso s'inventi, porti a miglioramenti. Ho usato paragoni visibili con la mobilità alla riminese. Decine di milioni gettati nell'Arabia dei palmizi e nella confusione dei ruoli. Decine di servizi giornalistici e televisivi, raccontano quello che succede, ogni giorno, nei nostri ospedali, le file al pronto soccorso ed esami semestrali, sono testimonianze attendibili. La sanità privata, cenerentola della nostra regione, avanza, sempre più necessaria. Il modello organizzativo sta implodendo, partendo dal medico di base. La fuga dei medici è stata letale. In pochi mesi abbiamo appreso la medicina da tablet e smartphone. Qual'è, usando il lessico gnassiano, la mission di questa Casa della Salute? In un unico calderone vengono miscelati prevenzione, pronto soccorso, assistenza sanitaria e medici di base? Stiamo parlando della nostra sicurezza sanitaria, di quella dei figli e nipoti. Solo per Rimini la spesa è valutata in decine di milioni. Fino a quando fate una inutile tratta, definita pomposamente, Metromare che agevola però il lavoro degli spacciatori, intendete copiarla ed arrivare in uno scalo aereo per pochi, potrei dire solo humanum non est. Se invece degli slogan o dei cartelli inneggianti il Fila Dritto, si pensasse che i milioni, per quanto erogati da un governo nemico, sono a debito nostro, si dovrebbe arrivare a segnali più convincenti. Manca personale e relativa organizzazione. Solo per Rimini la spesa della struttura supera i 30/40 milioni, con bonaria approssimazione, a cui vanno aggiunti attrezzature ed arredi. Tralascio le faraoniche stime e l'elenco dei servizi che sono erogabili, ma il Pronto Soccorso è urgente. Non ho soluzioni sanitarie, ci sono dirigenti con paghe superiori al minimo salariale. E' un problema logistico, anche se la soluzione attuale venne sbandierata e festeggiata come futuristica? La creazione voluta e difesa, del mastodontico Ospedale degli Infermi non regge? La colpa non è sempre degli altri. Ricordo bene chi erano i "pontefici" della sanità. Tra il curare un dito e l'infarto, uso una triviale differenza, c'è un abisso. Quello che mi ha spaventato non è la dimensione dell'opera, ma la nebulosa ragione della sua urgenza. Il "sentirsi poco bene" è l'inizio di un percorso che ti porta nel girone infernale del Pronto Soccorso o ad una soluzione benevola del tuo medico, trovato (fortunatamente) libero da impegni. Gli accertamenti che, alla mia età, sono le frasi più ricorrenti, diventano un dramma o una spesa non prevista. Credo che l'argomento sia di strategica importanza, senza richiamare, inutilmente la politica riminese a svolgere il compito per cui sono stati eletti, mi piacerebbe ci fosse un consiglio tematico, dedicato all'argomento. 
massimo lugaresi