lunedì 2 ottobre 2023

Haddavvenì Baffone



In un Paese democratico è uso comune trattare con rispetto l’avversario politico che è tale, mai nemico. Si sa che la politica è l’arte del possibile e del compromesso, inteso come raggiungimento dell’obbiettivo possibile. Guardando con rispetto all’elettorato che vota a sinistra non si può che rilevare una certa confusione. La domanda che sorge spontanea è come può essere che gli eredi del glorioso Partito Comunista Italiano, si siano ridotti ad accettare l’ideologia liberal-laicista di un neo movimento radicale. I suoi esponenti più rappresentativi sbazzicano ogni giorno sulla 7 e sui giornaloni controllati da De benedetti e dalla fam Elkan (ex Fiat). E’ senza dubbio una situazione paradossale. Una volta la Famiglia, la Patria, la Bandiera facevano sfondo alla Falce e Martello del simbolo PCI e la Religione, seppur laica, mai laicista, tant’è che persino Togliatti votò l’art 7 della Costituzione sul Concordato, erano valori che accomunavano gli elettori di sinistra in quanto italiani. Ora in nome di un europeismo dei “Burocrati”, si è voluto stemperare tutto, nella melassa radicale di Della Vedova, di Cecchi Paone e di Emma Bonino. La confusione è tale che a capo della segreteria del PD spadroneggia una Segretaria che nulla c’azzecca con la tradizione storica della sinistra Italiana. Il paradosso raggiunge il suo culmine con la pubblicità fatta e imbandita in favore del generale Vannacci, il quale senza l’enfasi scatenata dall’articolo di Repubblica, avrebbe venduto sì e no qualche centinaio di copie, Il mondo al contrario non è nel libro del generale, ma nella costruzione “tafazzistica” della linea politica intrapresa dal PD, completamente scollegato dai problemi e dalle esigenze degli italiani. Il culmine poi è raggiunto dal fuoco di sbarramento scatenato nei confronti della “pesca di Esselunga”, altro esempio di come ormai il PD e compagnia abbiano perso completamente la “ciribiricoccola.” Insomma gli esperti addetti alla comunicazione di Esselunga, hanno ancora una volta colpito nel segno. Oltre al messaggio promozionale di indubbia efficacia commerciale, con una piccola pelosa pesca, hanno attivato le papille gustative e gli ormoni di genere a tanti, Cecchi Paone compreso, rosiconi della sinistra radical chic che dimostrano ancora una volta tutto il rancore che li anima contro la normalitè . Hanno insomma moltiplicato a dismisura il semplice accattivante messaggio di uno scorcio di vita familiare che speriamo ritorni ad essere la normalità, a beneficio della pubblicità a Esselunga. Bisognerebbe suggerire di portare un camioncino di pesche al Sindaco di Rimini e alla sua giunta, magari potrebbero anche loro nominare la parola Esselunga e inaugurare un altro bel supermercato, seppure non appartenente alla cooperazione amica, anche nell’area della ex questura mai nata. E se questi sono i migliori… addio Sinistra 
 Don Camillo