lunedì 2 ottobre 2023

Tutto Fumo

Mario Lavia, il migliore dei giornalisti di Linkiesta, si è cimentato in una fredda e condivisibile disanima dello stato pietoso dilagante nel Pd. Non hanno ancora le "voglie" de La Stampa e dell'ennesimo governo tecnico, sono radical chic, non sognatori. Il tema dell'articolo racconta le recenti convulsioni interne, con l'infaticabile Franceschini, altra corrente democristiana, che avendo proposto la Schlein, deve trovare anche il salvagente. Il partito democratico non ha nessuna strategia politica, solo manovre interne di piccolo cabotaggio per sostenere la segretaria fino a quando non sarà necessario cambiare rotta. Non c’è nessun dibattito politico, solo una nuova fibrillazione legata al posizionamento delle correnti e dei loro capi. Tutti ormai basano i loro ragionamenti guardando alle elezioni europee e dunque al Nazareno si portano avanti col lavoro, sono già iniziate le grandi manovre. Ho usato il cuore dell'articolo di Lavia. Condivisibile ed onesto. Dopo un anno d'opposizione, nonostante gli aiuti europei, soprattutto tugnini, non ha guadagnato niente e perso molto, non solo voti. Rimane l'inossidabile stampa ed propaganda. Surroga un partito scomparso. Usa lo spread come fosse il ddt (insetticida) per il governo. Dimenticano sempre di risalire alla fonte dei mali economici e finanziari del nostro paese. La gruviera europea. La Meloni sta consumando l'aereo di stato, trottola da un paese all'altro, non dimenticando di usare una sprezzante ironia sui compilatori di governi e ministri per recuperare Draghi. Chi voterebbe il governo tecnico? Su Conte non ci sono dubbi. Professione saltinbanco. Anche i Gemelli del 4% quanto possono rimanere nel guado? L'ultima puntata del Nazareno's Reality vede la nascita per frantumazione di una simil corrente, all'interno di quella fintamente maggioritaria, per sostenere la Schlein. Un patto chiamato “Arcipelago”. Quando credi di averele viste tutte, arriva uno spot che apre il cuore e rimorsi. Solo la Giunta di Rimini sembra non commuoversi. E' solo una puntata. 
massimo lugaresi