venerdì 18 novembre 2011

Sala del Silenzio

Il funerale di Zilli chiude forse una fase politica che ha caratterizzato gli ultimi 35 anni della destra riminese. Dopo l'esposizione della bara nella Sala del Silenzio Consiliare ed il solenne funerale celebrato nel Duomo stracolmo, si possono aprire alcune considerazioni sul ruolo avuto da un personaggio che è stato decisivo nel passaggio del movimento sociale da escluso a convitato. La posizione di indipendente è servita ad agganciare il carro governativo locale dal quale non si è più allontanato, risultando uno dei promotori della politica degli accordi, sfociata nell'inciucismo che ha raggiunto con Lombardi&Pizzolante&Piacenti vertici talmente sfacciati da risultare indigesti allo stesso centrosinistra. In realtà l'avvicinamento di Zilli al potere comunale era dettato dal suo innato senso dello stato che spesso veniva premiato con la fascia tricolore di rappresentanza, riconoscimento ad un collega che non ha mai praticato la muscolare e perdente politica renziana. Si chiude un capitolo, mancano ancora le pagine di tanti rappresentanti che hanno nuociuto alla causa dell'alternativa, oggi rappresentata con onesta e solitaria applicazione dal M5S, gli altri sarebbero da licenziare per diserzione.