venerdì 4 novembre 2011

Vista da Riccione

La prima riflessione sulla applicazione della Tassa di Soggiorno è che questa discussione, come tante altre, parte da Riccione, dove la politica pur con mille problemi mostra ancora un valore specifico. Ci consideriamo attenti osservatori e conoscitori della trama, la prima domanda che rivolgiamo è dove sia finito il Massimo Pironi avversario di una stronzata chiamata Trc, della quale trascorsi ormai gli sfigati 17 anni, non riescono ancora a definire il costo complessivo. l'aumento dei tassi d'interesse dovrebbe sconsigliare il tragitto su una monorotaia sbagliata e pericolosa. Sapete perchè i colpevoli istituzionali proseguono il tragitto? Hanno paura di una richiesta doverosa di danni dalla Corte dei Conti, non esiste nessuna altra spiegazione, se qualcuno vuole credere alle omelie di Vitali e Petitti, allora andrete per castigo in viaggio a Riccione con Fabi a fianco. Pironi, all'atto del suo insediamento non poteva essere annoverato tra i fans del Trc: o si è addomesticato od aspetta che l'onda cresca per surfare sulla cresta e mettersi a capo di questa sacrosanta protesta. Il dibattito imposto dai riccionesi, trova una ragione di fondo condivisibile, ma su presupposti nati da errati campanilismi, basta fare due conti per scoprire che le risorse richieste al Comune di Riccione sono un terzo di quelle che avrebbero dovuto pagare. Questo dimostra che fin dall'inizio di questa triste storia si sapeva che facendo pagare poco forse si otteneva un'accoglienza migliore. Il peccato originale è di avere sottostimata la cifra occorrente, oltre alla serie di inadempienze riguardanti progetti sbagliati, occupazioni illegittime, mezzi inadatti, consulenze milionarie e mantenimento di un'Agenzia che costa 6 milioni all'anno. La precisa volontà di coinvolgere i riccionesi emerge anche da alcuni aspetti progettuali, se qualcuno conteggiasse il costo dell'attraversamento del Rio Melo comprensivo di tutte le opere accessorie, verrebbe fuori che la somma spettante non basterebbe per coprire la singola opera. Ultime righe per commentare le recenti preghiere di Vitali, tese alla difesa del Trc in ragione dei buoni incassi della Linea 11: intanto nessuno ha chiesto di privatizzarla, poi come può azzardarsi a proiettare sul Metro i ricavi di una linea tanto comoda quanto indispensabile? Se i cugini della Perla vogliono regalarsi un filobus cittadino, diventa difficile metterlo a carico della Tram, in base alle quote societarie a loro spetterebbe solo il 4% del costo, se ne accorgerebbero anche a Rimini.