sabato 12 novembre 2011

Nel Guado

Vivendo in mezzo alla gente ci viene spesso rivolta la domanda, in maniera perfino morbosa su quanto a nostro parere potrà durare Gnassi. Non mostrando particolari doti veggenti ed accusando svariate cantonate politiche anche recenti, ci rifugiamo in lunghi e pallosi discorsi che dovrebbero convincere l'interlocutore. Fino a quando ci sono gli Astolfi non succederà niente, il moscone malandato viene spinto dalle forti braccia verso i poli del benessere, se poi si trasformano in vecchie pratiche immobiliari non importa, a Miramare Viva brindano lo stesso. Abbiamo riscontrato, in termini superiori a quello che francamente avevamo previsto, un moto spontaneo che non è composto solo da parte dell'apparato democrat, ma da tanti che si sono schierati da subito a suo favore. Il rinchiudersi nell'unico fortino amico pieno di incapaci non fa che aumentare il tasso d'insoddisfazione, i racconti ed i gossip si sprecano, il fuori onda vescovile testimonia. Siamo bersagliati da messaggi e veline magari interessate, viene quasi voglia di difenderlo, ma non possiamo sempre accampare la favola che la colpa è di Melucci, il suo avversario. Da sempre abbiamo mutuato l'opinione che tra i due in termini politici e capacità amministrative ci siano almeno due classi di differenza. Usando un paradosso per capire la situazione in questo momento, invece di una curiale inesperta brava ragazza, avrebbe bisogno di una testa di..capace. Farsi nemico Maurizio è una sfiga politica portatrice di certe sventure. Non è tanto lo scontro in atto con il partito, anche Renzi lo ha volutamente provocato ed usato per spacciarsi come rottamatore, Gnassi non ha la forza per tentare un'operazione di questa portata, ci vogliono palle, lui è stato abituato ad obbedire al potente di turno. Ha pensato dopo la vittoria di giocare solo contro tutti, farà una botta fragorosa, si tratta di stabilire quando e perchè. Il quadro nazionale che si sta delineando non aiuterà questi privilegiati, la musichetta suonata dalle Petitti sul malvagio governo che taglia i fondi perfino a quell'opera stupenda chiamata Trc, diventerà un crescendo wagneriano quando il Bocconiano preparerà il menù di sacrifici e Pigi&Alfano li voteranno. Cosa farà la Camusso oltre che sperare in un parrucchiere, ha capito che erano meglio le elezioni, altrimenti dove porterà a passeggio noi pensionati? E' vero che i partiti alleati a Rimini valgono giustamente meno di Bertino e si meritano peggio, però a lungo andare, non concedere neanche la possibilità di fingere di contare, provocherà qualche tensione. Ha ereditato una situazione di merda, la sua colpa è correità esterna, un delitto politico che merita la stessa pena degli autori, non poteva non sapere. I tassi in pochi mesi sono triplicati, SuperMario li fermerà, ma vanno rivisti tutti i platinati business plan annunciati, dal Palas ad Areadria fino alla patacata fatale chiamata Trc, è davvero in gioco il futuro della Città, dopo la cura Monti la ricetta di Tremonti diventerà un regalo agli italiani. A Roma non si trova più un grembiulino libero, tutti in attesa di entrare nel Governo.