domenica 13 novembre 2011

La Parabola

La Parabola di Berlusconi consente di usare aggettivi storici senza essere accusati di plagio, diciassette anni di assoluto protagonismo personale ed elettorale sono record difficilmente battibili dai nanetti che spuntano dalle ferrari o dai partiti in dissolvimento, vogliamo però parlare della Lega e della posizione assunta. I punti forti dell'azione politica di Bossi, sono stati il buon governo delle città amministrate, in particolare la Verona del Sindaco Tosi, epitettato in termini sbagliati su tutti i versanti, un federalismo visto ed interpretato come una corretta redistribuzione delle risorse a favore delle comunità locali più virtuose, una battaglia contro gli sperperi del malgoverno in particolare del sud. Rimangono intatte le ragioni della Lega sull'opposizione alla tecnocrazia indispensabile di Monti&Dini, inutile fingere, questa comporterà una ritirata strategica forse tardiva verso i terreni amici del Nord, un governo di finta unità nazionale sarebbe una contraddizione in termini rispetto alla politica espressa che ha prodotto i migliori risultati elettorali. Le prospettive per il futuro dovranno essere accompagnate da un onesta rivisitazione degli errori del passato, andare al governo di tante ed importanti realtà padane è cosa completamente diversa dall'abitare auto blu romane in condominio con il Cavaliere, il prezzo pagato è stato infinitamente superiore a quello che onorerà il pidielle destinato a scomparire nell'attuale confezione ad uso e consumo di B. Comprendiamo, pur non condividendo, le oneste ragioni che impediscono di approvare un governo d'emergenza destinato a durare fino a quando gli invisibili gnomi della finanza lo decideranno. Sono sufficienti due fondi sovrani per metterci in crisi, non le bizze di La Russa, del quale prima si libera lo schermo meglio è, può andare sempre a S.Siro. Bisogna stare attenti a sdoganare: o tradiscono o pugnalano, meglio i democrat usi ad ubbidir al Giorgio di turno, tacendo e votando, per una volta bravo Pigi, per quello che conta.