mercoledì 9 maggio 2012

Comunicato M5S


L'abitudine a dire sempre NO alla minoranza gioca brutti scherzi alla maggioranza.


Succede che il Movimento 5 Stelle decide, forte dello statuto comunale, di raccogliere le firme necessarie ad indire un consiglio comunale sul Trasporto Rapido Costiero altrimenti detto TRC ma che noi ci ostiniamo a chiamarlo Senso Unico ALternato altrimenti detto SUA. Ringraziamo per questo tutte le forze politiche dell'opposizione che ci hanno permesso di raccogliere le firme necessarie ad ottenerne lo svolgimento. E così entriamo in Consiglio, benchè all'opposizione, ma le prime parole del Presidente Turci sono spese per evidenziare la necessità di "regolamentare l'art. 39" che è la norma che consente all'opposizione di convocare i consigli comunali. Comprendiamo che la maggioranza non gradisca, ma come si dice, dura lex sed lex e quindi a poco o nulla potrebbero servire i tentativi della maggioranza di comprimere un diritto pieno riconosciutoci dalla Legge dello Stato. E così se la inusuale rarità di Consigli Comunali ormai non fa neanche più notizia noi siamo convinti che i cittadini, in quanto veri e unici sostenitori delle spese decise dagli amministratori, ovviamente loro malgrado, abbiano tutto il diritto di sapere. Ricordiamo che per il SUA - il "ponte sullo stretto nostrano" si parte da un minimo di 102 milioni di euro, sapete come vanno in Italia queste cose e potete immaginare da soli la cifra finale. Ma torniamo alla serata! La discussione procede fino al momento del voto delle quattro delibere proposte. Una premessa d'obbligo: è costume diffuso che la modalità di voto sia in genere piuttosto semplice. Alle proposte della minoranza in consiglio comunale si vota NO, e a quelle della maggioranza si vota SI! Ma una tra le 4 proposte portate in consiglio dal M5S (la terza) esprimeva in pratica l'impegno della maggioranza a "prendere atto" del piano finanziario dell'opera e di "condividerne i contenuti afferenti alla sostenibilità finanziaria". Il voto, su specifica richiesta del M5S, avveniva per appello nominale. Non sappiamo il reale motivo, di cui daremo più avanti alcune libere interpretazioni, ma il Sindaco Gnassi partiva con il suo NO, la sfortuna di essere capogruppo del PD e chiamarsi Agosta, quindi essere in testa all'appello proseguiva con un NO, a seguire tutti i consiglieri di maggioranza senza chiedersi probabilmente a cosa negavano il loro appoggio confermavano il NO. Risultato: con 27 voti contrari e 3 astenuti il consiglio comunale di Rimini delibera di NON prendere atto del piano finanziario dell'opera e di NON condividerne i contenuti afferenti alla sostenibilità finanziaria. Cioè ha sconfessato i conti che il soggetto attuatore dell'opera Agenzia Mobilità ha presentato a sostegno. Bello sarebbe stato, ma non abbiamo avuto il piacere - poter vedere in tempo reale l'espressione dei componenti del CdA di AM e del direttore di AM Dalprato che solo pochi giorni fa avevano formalmente approvato proprio quel piano finanziario al quale ieri sera in consiglio la maggioranza insieme ha detto no! Affidereste voi semplici cittadini lavori ad un'impresa che vi presenta preventivi di cui non vi fidate? Nella pubblica amministrazione Riminese è successo questo. A noi del M5S, se non fosse che si parla di centinaia di milioni di euro, sembrerebbe una farsa anche divertente. Forse il Sindaco era impegnato ad immaginare il TRC come un grazioso trenino su unica rotaia di quelli che si vedono spesso nelle cartoline delle Alpi Austriache.  Forse la segretaria provinciale nonchè consigliera comunale Petitti era immersa nei suoi voli pindarici sul TRC immaginato come una dorsale ad alta capacità di un sistema di trasporti a pettine estremamente efficiente ed avanzato, ovviamente quando, come e con quali soldi non è dato saperlo. Forse il capogruppo Agosta pensava a quanto abbiamo bisogno di debiti visto che oramai, e ci tiene a ribadirlo, il suo parametro di riferimento per la bontà di un'opera si misura con la capacità di indebitare e non con l'efficienza nel restituire l'investimento. Forse la sonora sconfitta a Corianograd ha lasciato il suo segno. Forse sarà che alla minoranza occorre sempre dire NO Fatto sta che nemmeno più la maggioranza crede ad Agenzia della Mobilità, Per una volta concordiamo con la maggioranza e abbiamo indicato anche noi il nostro NO convinto !! Infine in una serata in cui sarebbe stato estremamente opportuno, spiccava l'assenza dei dominus di Agenzia Mobilità ing. Dalprato e dott. Fabi. Che li abbiano rinchiusi in qualche meandro del municipio come romantiche Cenerentole?


Gruppo Consiliare M5S Rimini