lunedì 21 maggio 2012

Sempre Merda


Ricordiamo che Gnassi, l'estate scorsa pretese un piano organizzativo per il sistema fognante, Hera rispose che era già pronto, con il conto finale pari ad un Palas o Trc. Poi, secondo storica consuetudine riminese, arrivarono mesi d'oblio, conditi da indagini, per il momento solo sanitarie, sulle conseguenze degli scarichi degli undici sfiori comunali. In ritardo sono arrivati i cartelli, con formati leggermente superiori ai bigliettini da visita, scoppia il caos, la parola d'ordine è minimizzare, spacciano il potenziamento dell'impianto di depurazione come recente, dimenticando che per finanziarlo, dieci anni fa, abbiamo venduto le acque del Marecchia, mescolandole a quelle di Romagna Bernabè o le vasche di laminazione obbligate dalle nuove costruzioni che nella migliore delle ipotesi lasciano le cose come sono. Gli amici del Movimento Cinque Stelle, giustamente, hanno sottolineato che le normative in materia vanno in direzione di più rigorose applicazioni, costringendo Hera a richiedere un forte appoggio politico per il prolungamento in mare della Merda Ausa, attraverso una consultazione della quale non si conoscono le modalità, saranno le primarie dello sversamento. A noi sorge un dubbio, se la legge vieta colmare il mare di sostanze inquinanti, come si possono pensare opere che spostano di qualche metro il problema? I bagnini si rivelano perfino profondi conoscitori delle correnti, sono convinti che nella peggiore delle ipotesi il liquame andrà verso Riccione o Bellaria, sono stronzi con il Gps.