COMUNICATO STAMPA
Oggetto: “Migranti e Media” “migranti siamo noi, non i nostri bambini”! “Media” siete voi! Parlate con noi su le paure, non con i nostri bambini, loro sono nati a Rimini e sono riminesi, con loro bisogna parlarne solo di diritti e doveri, pari opportunità e uguaglianza.
“Immigranti sono partner necessari e importanti nel percorso d’integrazione, coinvolgimento dei cittadini e immigrati nel percorso e importante, ma anche attraversò il riconoscimento dei diritti” ha dichiarato il Ministro per cooperazione e l’integrazione Andrea Ricardi ieri nell’Aula di Montecitorio, durante un’intemperanza sull’immigrazione.
Integrare secondo me, vuol dire anche condividere i punti che ci avvicinano, condividere i valori fondamentali che ci avvicinano, il valore dell’uguaglianza e pari opportunità, condividere il valore della democrazia e promuovere quelli migliori dei diritti e doveri, ma assolutamente non ciò che state facendo voi, l’immigrazione che voi state testimoniando e 0/01%. L’immigrazione di Rimini e un altro, non aceta l’idea di trapiantare le paure e deferenze.
Si!! Noi siamo diversi dai nostri figli, perche e la nostra condivisione che loro siano riminesi, e non i nostri ereditari dei nostri problemi, (ciò che voi volete fare), perche abbiamo un’esperienza di venti anni di promesse, loro sono ingenui e innocenti, non ve lo promettiamo un comportamento simile al nostro, anche a loro.
I bambini immigrati già nascono al disagio dal primo giorno, fra la burocrazia dei documenti del paese dell’origine che non lo allega niente con la sua nascita in Italia, e fra la burocrazia italiana per registrarlo, lui cresce al disagio famigliare, fra la cultura ereditate dei noni, dei genitori confusi, aggiungendo quello del vostro progetto, i bambini sono già traumatizzati da adolescente ed danegia tutto cio che la scuola fa su la loro ugulianza, senza nesuna diferenza, non fate nient altro, andate piu a profondo della reforma "Gemini" su la divizione delle clase, voi dividete anche le bance.
E se attraverso questi progetti andiamo a far vedere da adolescente questi fati estravaganti intolleranti e un disagio in più, che lascherà la tracia nella crescita. Invece di portarli fuori da quel mondo disagiato della famiglia delle istituzioni, della burocrazia dei documenti, che prenderà la meta della vita di ciascun immigrato che vive in Italia, educarlo in maniere che studente di origine straniere diventa un ponte dell’integrazione della sua famiglia immigrata.
Alcuni esponenti spiccati che da anni in riminese si occupano con le politiche dell’immigrazione, si sono espressi con le loro dichiarazioni al Convegno, soddisfacenti sull’andamento del progettò, di quale progetto! Progetto che fa vedere ai bambini nelle scuole riminesi gli articoli con delle foto denominate “Vu Compra” che combattono in spiaggia, “Vu compra” detto vergognoso che esistente solo a Rimini, e che non è nient’altro che degli ambulanti che pagano le tasse come gli altri commercianti in riminese, ma diverse perche non hanno ancora un loro posto per vendere la loro merce regolare come in alcune altre città turistiche in Italia, anche se loro hanno i loro clienti italiani.
Esponenti che da anni gestendo le politiche dell’immigrazione con la delega dell’immigrazione in provincia e in comune di Rimini, questa questione lo dovevano risolvere da anni, e non usare il loro dizagio creato artificialmente, per far politica, ed etichettando appositamente davanti ai riminesi e della media riminese, come “Vu Compra”. Non basa con loro, ora iniziate bombardando e trapiantando sui loro bambini riminesi "immigrati nati in riminese” e voluti dalla legge italiana, e non, su la paura, il terrore, umiliare davanti al compagno della banca e della scuola, dicendo attraversò le fotografie; che tu bambino non sei uguale, dicendo attraversò alla fotografia; che tu compagno di banca non sei riminese, ma sei immigrato, questo per me e in acetilabile, sentire i loro commenti dicendo “che per noi e importante investire su simili progetti e non sulla sensibilizzazione dei diritti e doveri degli immigrati, perche non sono i diritti che fanno sensibilizzare i bambini”, quest’affermazione per me sono inaccettabile.
Ci sono centinaia delle statistiche che si posano elaborarne insieme agli studenti oggi, progetti educanti, quelle che fanno vedere l’integrazione compiuta degli altri paesi occidentali, come si comportano i compagni di una scuola in Canada, Australia, Usa, Inghilterra, Europa settentrionale, cosi i bambini italiani e “immigrati nati in riminese” e voluti dalla legge italiana, posano vedere come devono essere educati gli studenti riminesi, come deve essere, il comportamento di domani quanto lascano i banchi della scuola e vano al lavoro insieme, quali sono i diritti mancati cosi crescano consapevoli del disagio voluto dalla politica italiana.
Mi era piaciuto che nelle scuole girarle la relazione del professor Dimitris, una relazione eccellete, che spiega il percorso sbagliato della politica italiana sull’immigrazione fin dagli anni 85, che ti fa spiegare anche le soluzioni di un insieme delle leggi mancate, come si osano esere agiustate in futuro, molto diversamente di quelle foto e commenti orribili di alcuni articoli della media degli anni passati, mi era piaciuto che prima di approvarle quel progetto orribile per i bambini nostri, finanziato anzitutto con i soldi destinati all’immigrazione, mi era piaciuto che si prendersi anche il parere nostro, come rappresentanti delle comunità immigrate del territorio, e soprattutto della consulta degli immigrati, di quale le sue competenze e da qualche tempo che l’assessore li ha messi in tasca.
Io Protesto ad alta voce che queste analisi debbano essere confrontate fra noi adulti, e analizzare il motivo della provenienza, non con i bambini, prenderò la distanza con chi ha deciso di potarle nelle scuole quel progetto, e se gli addetti delle istituzioni provinciali e comunali lo penseranno come un successo, vuol dire che io come educatore laureato a Bologna con alcune lodi, non sono integrato ancora, per ciò prenderò le distanze e invito i giornalisti e specialisti a fare un’analisi con gli studenti immigrati, che in quel convegno non c’era nessuno, e con i riminesi, con i genitori degli immigrati e puoi prendere i provvedimenti contro chi sbaglia, mandando subito via dalle politiche dell’immigrazione, o contro di me, che lo sollecito con fermezza, come un progetto utile per le statistiche istituzionale, ma non per gli studenti adolescenti, che gli indicherà ad alimentare le deferenze, la paura e chiusura negli adolescenti dei entrambi lati degli studenti cosiddetti immigrati e riminesi.
Chiedo un’interpellanza urgente in un tavolo tecnico, insieme al Presidente della provincia Stefano Vitali, sindaco di Rimini Andrea Gassi, assessori competenti e dirigenti del settore, sindacati, media e sopratutti i rappresentanti degli immigrati, chiarire urgentemente questi progetti se sono utile per integrazione o no, se sono giuste le politiche sull’immigrazione che si sta seguendo in riminese in maniere senza unico.
Edmond Kumaraku