venerdì 4 maggio 2012

Un Cielo di Debiti


Altra perdita di tempo, lautamente pagata agli advisor, per sentenziare una cosa nota a tutti eccetto i presidenti ed i consigli del Cielo di Debiti regionale. Lo abbiamo scritto tante volte, ci fate venire il complesso dei primi della classe informativa: il Ridolfi era un campo sottratto alla fiorente agricoltura forlivese e malamente inventato come pista d'atterraggio, serviva a Bologna per rendere più miti le pretese e la concorrenza di Rimini. Lo ridiciamo, per gli addetti stampa ciellina che sembrano popolare le stanze areoportuali, l'unico scalo che potrebbe/dovrebbe avere un futuro è quello riminese per un'infinità di ragioni geografiche, strutturali e di prospettiva, se non fossimo sudditi politici di Bologna. Il resto sono chiacchiere, pensare come ha fatto Peri su ordine di Errani d'inventare un baraccone con dentro tutti è una operazione fallimentare che andava bene quindici anni addietro, oggi salta tutto. Chi ricapitalizzerà i 21 milioni necessari per non morire? Andate a chiederli alla Fondazione od alla Fiera, se vi rispondono di andare a.. rivolgetevi alla RSM, non è internazionale il nostro scalo? Se anche da oltre il confine demolito finanziariamente arriva un diniego per mancanza di materia prima, le cose si mettono male, non vi salva nemmeno la Cna. Potrebbe esserci una soluzione, frutto del nostro innamoramento per gli imprenditori riminesi, gli interpreti migliori dell'avvilente teatrino politico con un ottimo presidente, costretto tra poco ad accettare il ruolo di Commissario della Città che sprofonda. Occorre un Progetto che parta dalle immense possibilità che l'area concede, non siamo mai stati entusiasti dei motori immobiliari, se pensiamo che un assessore voleva fare 2000 appartamenti per lo stadio, una struttura vitale per il nostro futuro può valere qualche rischio, con la possibilità di ricucire un territorio strategico a ridosso di due comuni. Non chiamate la Rinaldis, aspettiamo ancora la società per il Palas, quando è tutto pronto invitate Gnassi per il nastro