lunedì 28 maggio 2012

La Fantasia di S.Rita

Più che tecnici al governo pare avere dei fantasisti. La sensazione di un misto comico burlesque che ogni tanto spara e poi come se nulla fosse la crisi che tutto copre riporta a normali valori è ormai realtà. Che questi tecnici fossero incapaci lo hanno già sperimentato i cosiddetti esodati ovvero quel “manipolo” di uomini e donne infilati nel limbo rimasti senza pensione e senza lavoro di cui la Ministra non sa neanche quanti siano. Sarà tutta na roba tecnica ma se non capiscono nulla loro che hanno le calcolatrici figuriamoci noi che dobbiamo fare i conti con le dieci dita. Sugli esodati la prima sparata era di 65 mila! Ma la cifra si è rivelata subito sbagliata mancava la moltiplicazione per almeno per tre nella migliore e per quattro nella peggiore delle ipotesi. A quel punto la maestrina ministra si è stizzita e mai avrebbe immaginato che una moltiplicazione creasse tanta confusione: “...la crisi ha generato un numero di esodati difficile da calcolare...” poi ha capitolato: “...Le persone in questione – ha spiegato – “sono molte di più dei conti fatti inizialmente dal governo...”. Ma sul finale, a sorpresa, dopo un tavolo tecnico tra INPS, governo e chissà chi il numero come per magia è tornato a 65 mila. Un'altra sparata tipica dei tempi che stiamo vivendo riguarda ancora la nostra Amata che al convegno del 25 maggio 2012 dal titolo: "Autonomia delle persone con disabilità: un nuovo contributo per assicurarla". Ha sentenziato: "...Non si può pensare che lo Stato sia in grado di fornire tutto in termini di trasferimenti e servizi...". “Sia il privato che lavora per il profitto sia il volontariato no profit sono necessari per superare i vincoli di risorse. Il privato, in più del pubblico, possiede anche la creatività per innovare e per creare prodotti che aiutino i disabili...” e ancora: “...Per evitare accuse di raggiro o frodi, il ruolo pubblico dovrebbe dare credibilità inserendosi nella relazione tra la persona e il mondo assicurativo. C’è bisogno di innovazione finanziaria e creatività...” Finanza? Creatività? Disabili? Assicurazioni? Sarà mica che non avendo il coraggio di dire che la sanità va privatizzata per dare i soldi alle assicurazioni si vuole iniziare proprio dai disabili perchè non in grado di difendersi? Dopo la sparata la ripresa: «il binomio pubblico – privato è oggi più che mai necessario per superare i vincoli di risorse». «Il privato può avere anche quella fantasia creativa per innovare i prodotti assicurativi e finanziari e naturalmente non penso a quella creatività finanziaria che ha portato all’attuale crisi». Ma a quale fantasia creativa privata si riferisce? Sarà mica la fantasia di Santa Rita? La clinica dove tra il 2005 e il 2007 ben 14 persone tra primario, medici e amministrativi avrebbero eseguito 83 interventi nella migliore delle ipotesi completamente inutili; decorticazioni soprattutto di polmoni e mammelle, unicamente per chiedere il massimo dei rimborsi in aggiunta alla decina di pazienti con tubercolosi curati con l'asportazione del polmone senza dimenticare i casi in cui sono state asportate mammelle a donne in giovane età, senza motivo, quando sarebbe bastata la semplice asportazione di un nodulo. Quando entranno in gioco le assicurazioni private succederà l'esatto contrario: casi gravi verranno rimborsati come semplici appendiciti. Che le assicurazioni private si prendano cura dei disabili è una fantasia esclusiva della nostra ministra a meno che dietro questa fantasia non si nasconda l'intenzione di finanziare le assicurazioni con le pensioni di invalidità e gli assegni di accompagnamento. --


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