lunedì 1 gennaio 2018

Stereotipi

Una sommatoria di luoghi comuni, cose dette, chiacchiere bariste e stupidità assortite compongono la grancassa giornalistica applicata (solo) alla città che fingono di governare a colpi di...passerelle. L'elzeviro che chiude l'Anno del Carlino, il settimo di Gnassi, compilato dopo il solito confronto allo specchio delle due finestre più importanti della città, avvisa che siamo arrivati alla fine di un ciclo insopportabile nella sua leggerezza. Rimini al pari delle altre città, è un agglomerato di cittadini, servizi, imprese, artigiani, commercianti, abusivi, finti profughi e ladri, con ancora qualche turista per un giorno, di solito brillo. Considerare il Sindaco l'ombelico di questo normalissimo mondo è una offesa per le migliaia di persone che vivono, lavorano (?), soffrono a dispetto di un Teatro iniziato 40 anni fa e terminato per poche privilegiate persone. Considerano il Lungomare un piacevole tratto di strada, abbruttita da una pista indecente ed invece delle inutili passerelle per arrivare ai ristoranti del Borgo, avrebbero preferito strade migliori e ..periferie vivibili. Il padrone della città, giornali compresi, ha compiuto scelte discutibili da tanti punti di vista. Si può e deve amministrare con punti di riferimento diversi, meno personali. I giornali dovrebbero fare il loro necessario servizio, non i megafoni a pagamento di un (solo) Palazzo. Lo dico (con affetto) alla mia prima lettura per tanti anni, quando ardevo dal desiderio e paura di leggere cosa diceva Silvano...Cardellini: siete stati coerenti, avete finito l'anno così come lo avete iniziato. 

PS Sempre un milione di presenze?