lunedì 12 ottobre 2020

Habemus Papam

Anche questa volta Santa Romana Chiesa forte di 2000 anni di storia e di esperienza, corre in aiuto delle pecorelle smarrite, portando loro pace, concordia, ma soprattutto indicando le soluzioni pratiche da applicare nella vita terrena, in attesa di quella eterna nella Gloria dei Cieli. Nello specifico la Curia riminese da anni costruisce ed aiuta il progresso della comunità locale, offrendo alla politica uomini e donne “cattolico-democratiche”, utili alla causa del “buon governo” e al mantenimento del regime post-comunista che da 70 anni governa ininterrottamente la città di Rimini. Per essa (per la curia riminese e per i preti che spesso hanno condizionato le scelte e la vita dei vari vescovi che si sono succeduti negli anni), i cattolici si dividono in due categorie: i buoni cioè coloro che votano a sinistra e i cattivi, cioè coloro i quali si lasciano abbindolare dalle sirene della “destra” e dai discorsi demagogo-fascio-populisti di Salvini e della Meloni. Un discorso a parte merita il mondo “ciellino”, che si muove da sempre costruendo le “sue opere” al motto: W la Franza, W la Spagna … baste che se magna. Loro possono anche votare a destra avvalendosi della dispensa per il “voto disgiunto” (criterio recepito e fatto proprio anche dalle gemelle del gol Sarti-Sensoli), in modo da piazzare i propri adepti nei ruoli apicali degli uffici pubblici e partecipati (Comune, Provincia, Regione, Camere di commercio, Presidenze BCC, ecc. ecc., con una attenzione particolare al “sistema fieristico” emiliano romagnolo, a Gianni Piacenti piacendo). Orbene nello specifico, per evitare una guerra fratricida nella lotta per le investiture alla successione del princeps, Conducator, gran Alcalde potestà, Niassi XIV lo Splendente, Imperatore del Sacro Romano Borgo di S. Giuliano e gran cavaliere della real guardia del transito sul ponte di Tiberio e passerella (si vocifera che nel sonno lo Splendente parlava di ribattezzare il ponte GNASSI BRIDGE di modo da oscurare la fama del ponte di Calatrava), la curia abbia trovato “l’uovo di colomba”. Dopo la Papessa Giovanna, sarà unta per il soglio pontificio di Palazzo Garampi, nientepopo’dimenoche… udite, udite Mona Gloria Lisi. Ella per cinque lunghi anni oltre che correre a piedi nudi sulla spiaggia, ha oscurato il fulgore dello Splendente facendo “sacro voto del silenzio”, contribuendo col digiuno e la penitenza al miracolo che ha visto poi dialogare la Rocca malatestiana con il Teatro, il ponte con la passerella e il mausoleo di HERA di piazzale Kennedy col tubone di “bastamerdainmare”. Insomma cosi, nudamente e crudamente, si traccia quella via che eviterà la spaccatura dell’ex partitone sulla questione delle primarie, si aprirà l’ipotesi di piazzare Niassi al ruolo di vice sindaco in modo da non perdere il controllo sulla città e il vecchio Melucciov potrà piazzare qualche altro parente in giunta e sperare di succedere a Tutankagnon nella presidenza della Fiera. Per il resto ci sarà sempre qualche lista Pizzolante da far da “stival che manca” o da travicello se la giunta dovesse traballare o se dovesse insorgere qualche problema. Voci dall’opposizione al momento non pervenute. Il solito Morrone cercherà in tutti i modi di smorzare ogni velleità di azione politica per prendere il comune di Rimining, Gioenzo Renzi cercherà ancora di candidarsi facendo così arrabbiare i “compagni” di partito, i fuori usciti da Forza Italia faranno a gara una volta eletti per appoggiare per senso di responsabilità, la Sindaco Lisi in quanto espressione del mondo moderato. Restiamo in attesa che il giovane Matteo Montevecchi si decida su cosa fare da grande, smetta di suonare la solita solfa sulla famiglia, la pillola, il gender e tutta la mercanzia cara ai cattolici tradizionalisti e con coraggio operi per dare una svolta decisiva alla Lega. 
 Don Camillo