lunedì 12 aprile 2021

Cento Anni

Ho vissuto 20 anni nel Pci, da iscritto e praticante. Assisto, oggi, al capovolgimento.  Una volta dovevi strappare spazi e visibilità su giornali e televisioni. Il comunismo, pure addolcito dal clima italiano ed emiliano, rappresentava il nemico da abbattere o limitare. Arrivavano dollari e munizioni per impedire l'occupazione del paese. Nel 1975 iniziò il cambio di rotta. Paradossalmente il migliore risultato raggiunto, segnò la fine delle speranze nel sole dell'avvenire. L'ingresso di tanti giovani, provenienti da esperienze diverse, aiutò il cambiamento, sempre guardato con sospetto dai funzionari. Fui interrogato tre/quattro volte dalle commissioni di controllo. La carriera politica la facevi con l'indispensabile pedigree, quella ammnistrativa invece dipendeva dalle preferenze. La interpretai per quello. Ricordo (sempre) che nel 1985 mi candidarono a San Salvatore perchè a Viserba ne avrei prese troppe. Oggi hanno Morollino che ha paura di Benaglia e Bernardi. I ricordi servono anche per capire (?) quello che sta succedendo. Il Pd ha celebrato, in distanziamento, nella chiesa più vicina al Nazareno, i 100 anni della nascita del Pci. La morte la celebrerà Speranza, come espressione più vicina al defunto. Erano pochi e già vecchi i "nostalgici" dell'Unione Sovietica, vissi interamente il periodo berlingueriano. Era il mio idolo anche se in profondo dissenso con il primo governo delle larghe e sciagurate intese. Una trappola democristiana come testimonia la nascita del Pd. Dal comunismo bollato nelle chiese, ad un miscuglio orrido di garantiti al posto dei lavoratori. Una potenza sproporzionata rispetto alla presenza elettorale, per la garanzia che offre al potere vero. Le Ong lo testimoniano, basta osservare gli "armatori" delle stupende navi. Tutti poveri pescatori miliardari. Ai miei tempi l'Unione Sovietica veniva descritta con rispetto per i rubli, ma con alcune severità, subito soffocate. L'inizio della fine del comunismo all'italiana avvenne quando le redini passarono ai prodiani sotto mentite vesti per arrivare ai No Tav grillini e le sardine. Occhetto, con la sua piagnucolosa gestione, fu la goccia che affondò cento anni di storia mai festeggiati. Esperienza unica e istruttiva per l'occidente. A patto non vogliate camuffarla con gli eredi di Renzi. Siete degli abusivi della politica. Era corretto chiudere, scusarsi con i lavoratori, camerieri e cuochi dei festival, attaccare falci e martelli alle pareti, con la foto di Berlinguer, grande segretario nel momento peggiore. Non addossategli colpe per la figlia. Capita spesso. Il figlio del demoberlusconiano lo avete eletto segretario per corrispondenza.