martedì 20 aprile 2021

La Superlega di Draghi

La stranezza del misero (per ora) dibattito sulla nascita della Superlega, segna l'inversione dei ruoli, come la "sbroccata" di Grillo. I sovranisti e populisti sono i Ceferin, Gravina e l'immensa mandria che si nutre da un secolo, dentro le federazioni, Gli innovatori sono i tre "delinquenti" che vogliono fare sparire il tifo calcistico. A dire il vero, il Giuda è solo uno, come sempre. Il comico, inventore di micidiali formule politiche, è scivolato sulla più difficile interpretazione: il padre. Inguardabile esibizione del garantismo ad uso familiare. Brutta vicenda che ha avuto finora aspetti discutibili proprio per la sua figura di censore. Nella presentazione del futuro calcio, la cosa che infastidisce è (al solito) la propaganda. I saltatori sul carro, si sono già social esibiti. Esaltano le curve come unica espressione del tifo, da casa sei uno sciocco e pigro sostenitore di Sky o Dazn. Rubano il loro tifo, il calcio è un semplice gioco che però arriva a pagare 60 milioni per un solo interprete. Gli altri sarebbero solo amatori o dilettanti. Poi ci sono gli affaristi, presidenti che speculano e perfino qualche sindaco che ha tentato di salire sugli spalti. Il calcio è una industria da (quasi) sempre. In Italia siamo rimasti al dopoguerra. Per mantenere in vita la squadra cittadina, nel quarta/quinta serie, ci vogliono "cordate" milionarie, naturalmente senza Paesani, poi li mandi a giocare contro sconosciuti paeselli. Discutiamo rozzamente, che la crisi pandemica ci presenterà un mondo nuovo. Lo accogliamo così? Solo il calcio induce a dimenticare la disperata situazione del paese. Si metteranno d'accordo i giuda ed i bugiardi. Tre hanno scelto la strada della impopolarità per non morire. Lo spettacolo calcistico ha le stesse condizioni degli altri scenari: cinema, teatro, musica. Guardiamo sempre l'America, il professionismo in ogni campo è un dogma. Non sarà un percorso facile, ci saranno ultrà ed i soloni di Sky che si vedono rubare il giochino costoso. Non mi ha sorpreso Draghi, non è diverso dagli altri. Ha fatto un "saltino" con ghigno sul carro, per il momento vincente. Poi ci offrono la Transizione Ecologica. Una volta, ai miei tempi, il calcio era in presenza o per radio. Oggi "campa" con i diritti televisivi. La Superlega è lo spettacolo migliore che possono offrire. Stanno litigando i registi. La passione sportiva evolve, cambia come i costumi. L'aspetto più ridicolo ed urticante è il cambio di casacche politiche. Draghi, il populista del calcio.