lunedì 26 aprile 2021

Esame di Riparazione

C'erano pochi dubbi sulle ragioni dell'arrivo di Mario Draghi al governo. Ancora meno sui suggeritori. L'incarico è europeo, i sussurri di Macron e Merkel, con il consenso dei frugali. Siamo ufficialmente commissariati. Giuseppi e Casalino non offrivano (giustamente) garanzie necessarie sul Recovery, Al premier meno simpatico, frega quasi niente della battaglia per le riaperture, ha una missione da compiere. I 221,5 miliardi non devono essere impiegati all'italiana. Un governo con la presenza di quasi tutti, era il terreno ideale per una spartizione cencelliana. In realtà i temi sono sempre quelli, mai risolti. Le misure urgenti sulla pubblica amministrazione e la semplificazione saranno varate a maggio in un maxi decreto. Poi si procederà con la giustizia e la concorrenza. Da quanti anni promettono gli stessi impegni? Hanno aggiunto la resilienza, termine sanitario dedicato alla Speranza di assorbire il trauma della crisi. Cartelli pubblicitari alla Gnassi. Non siamo stati in grado, dopo due anni, di realizzare un onesto piano di vaccinazione. Abbiamo usato generali e grand commis d'alto prestigio. I vaccini si sono persi per strada. L'italico gregge sarà salvo (forse) per capodanno. Quanti stop and go dovremo sopportare ancora? Quello obbligatorio, secondo i Galli, avverrà in settembre, con l'inizio della rumba sulle scuole e l'arrivo della inevitabile variante..indiana. Gli esperti non vogliono sparire dalle luci televisive, sono usciti dall'oscurità e diventati gli eroi (piddini) dell'informazione. Un privilegio che Gramellini ancora non merita. L'approvazione del Recovery Plan italiano, si giocherà sull'ambizioso progetto di riforme, di cui parla il presidente del Consiglio Mario Draghi nell’introduzione al documento, per affrontare le nostre debolezze strutturali. Qui si gioca anche il "ghigno". Il pericolo è che le promesse sui lungomari del governo non si fermino, come sempre accade, nell'impatto con la nostra burocrazia. Quella del com'era e dov'era. I 191,5 miliardi del Next Generation, arriveranno "solo" se i progetti saranno realizzati e se le riforme che accompagnano il piano saranno varate. Li abbiamo fregati troppe volte con il pidigrillismo. Riforme orizzontali o di contesto, riforme abilitanti, riforme settoriali, riforme di accompagnamento al piano ed udite, udite: un intervento sulle pensioni. Quota 100, cavallo di battaglia della Lega, terminerà a fine anno e sarà sostituita da misure mirate alle categorie di lavoratori con mansioni logoranti. Il documento lo mette nero su bianco. Per confortare il Pirandello del cambia tutto per non cambiare niente, arriva anche un "pool" di esperti. Finisce così la presentazione, con ghigno, delle ultime speranze per il futuro. Non cito la patrimoniale, sarà una delle poche cose certe. Siamo già nel campo delle pene.