mercoledì 21 aprile 2021

Sotto il Segno di Melucci

Maurizio Melucci, pensionato dal partito e dalle giunte, rimane sempre un punto di riferimento per chi vuole conoscere lo stato del Pd a Rimini. Lui lo rappresenta, conosce anfratti e rimasugli. La cinghia di trasmissione è ancora operante su versanti diversi da quelli conosciuti. Cooperative in primis. Le potenti, legate al mattone o infrastrutture, sono fallite, permutate con solidarietà e servizi. Hera e Sgr lo testimoniano. Il cambio è dovuto anche al rapporto politico instaurato con curie ed arredamenti religiosi. Melucci si è adeguato, è (forse) l'ultimo mohicano del comunismo. L'innata furbizia è intatta, anzi si è adeguato ai nuovi strumenti della propaganda. E' tornato in campo contro lo storico nemico Gnassi. Due figure antitetiche su tutto. Chiamami Città, il suo blog, preso in un fallimento, concede spazi  agli smisurati ego dei Piccari e Chicchi, ormai fuori da tutti i giochi, anche dell'ironia. Rimaniamo sempre nel campo dei beneficiati e garantiti ad oltranza. Gnassi, occorre riconoscerlo, non è mai stato un uomo d'apparato, come venivano qualificati una volta, la sua carriera folgorante è iniziata molto presto, aiutata da qualche colpo di culo elettorale. Due legislature in regione gli permettono di godere come i tanti.. Formigoni. Candidatura ed elezione a sindaco, sono state passeggiate, aiutate anche dalla voluta sparizione dei grillini, allora (unici) avversari pericolosi. I dossiers, mai trovati, alle volte servono. Il suo è stato un regno decennale ed incontrastato. Torno a Melucci, dopo la lettura istruttiva delle sue memorie pubblicate a stralci su Chiamami Città. Ha citato l'House-boat in darsena. Storia di ordinaria follia burocratica. Sul tema concordo, sarei andato anche più duro, ricordando che le Associazioni Albergatori erano contrarie (ferocemente) anche alla trasformazione delle colonie in alberghi a 5 stelle. Gnassi si è preso solo i pentastellati che lo hanno fatto vincere. Per risolvere il "dilemma" Boat-House, la Nipote ha inserito, dopo dieci anni di attesa, nel Rue, sfornato con vista settembrina, una norma con cui "stabiliscono" (miracolosamente) che i natanti galleggiano, anche senza il titolo edilizio. Storia a lieto fine e senza demolizioni. Il bello arriva quando parla delle elezioni a Rimini. La prende larga, i candidati sono due: una sua, l'altro è un battito del cuore di Gnassi. Se la prende con le undici liste volute dal Principe, con ombrelloni e falso civismo da operetta. Hanno tentato di inserire nello scontro il "decisionista" Letta, una delle figure più inutili di un partito perennemente da rifondare. Finalmente rivela la ragione del suo (?) articolo a comando. In questo bailamme, correttamente evitato dalla stampa cittadina, aleggia la paura della terza soluzione: un candidato civico del fantomatico Partito della Città che naturalmente sembra il Pd. Fate come volete, in preda a convulsioni da sconfitta, che non vi venga in mente però di portarci via Paesani. Avete voluto il "fate come vi dico io" adesso lo zuzzate fino in fondo. 
PS Caro Lucio Paesani, la propaganda piddina, sta inseguendo. Dovevamo fare la proposta a Gnassi, avresti avuto decine di articoli.