domenica 25 aprile 2021

Fine del Grillismo

Una è (quasi) andata, resta il Pd. La Compagnia del Grillo, toglie gabezi e piattaforma, avviandosi verso l'oscurità sociale e fancazzista da cui proviene. Nel mio avvicinamento agli 80, intesi come anni, età pericolosa secondo i conti dell'Inps, rallegrati dal virus, ho visto due "avvenimenti" epocali, per quanto antitetici: funerale di Berlinguer, con la fine della sinistra e la nascita del grillismo. Non chiedo scusa alla figlia Bianca, per il vergognoso accostamento, lei sta facendo peggio, li vuole sposi. Sono stati anni gloriosi, per quelli che oggi (benevolmente) vengono definiti "scappati di casa", quasi mai da un lavoro, per trovarsi nel ruolo di senatore. Hanno rivalutato il cavallo di Caligola. La scivolata, con caduta di Beppe Grillo, assomiglia al lancio di monetine (solo) a Craxi. Come accadde con il dipietrismo ed i 4 procuratori che per qualche mese ebbero il paese nelle manette, il movimento balzò improvvisamente al 32%. La prima vittima fu Bersani. Non sembra essersi ripreso, nonostante gli inviti a presenziare, con le solite battutine emiliane. Migliore la dichiarazione dei beni e redditi. Non è l'unico ad avere beneficiato. Adesso va di moda citare, nel male, Formigoni. L'altra scoperta, diventata bene comune è lo strano andazzo delle indagini quando sono costretti a colpire il Pd ed alleati. Grillo ha scoperchiato per l'ennesima volta la pentola giudiziaria. Un tragedia familiare è diventata una farsa politica. Stavo per scrivere che Giuseppi era più "vero" di Draghi. Non mi piacciono le furbizie di SuperMario. La più squallida è non avere il coraggio di cacciare Speranza e gli accoliti che lo circondano. Le poche misure di allentamento della clausura le dobbiamo a Salvini e la pazienza di Giorgetti. La Lega si dimostra partito di governo. Rischia popolarità ma compie il suo dovere nei confronti degli elettori. La Meloni, ha fatto un calcolo. Facile, facile, facile. La terza componente del centrodestra rappresenta, come sempre, i mille conflitti di Berlusconi. Non mi sono mai piaciuti nemmeno i paraculi, con i piedi e post, su almeno due staffe, anche calcistiche. Populismo becero. A Rimini, il M5S ha lasciato da solo Ghinelli ed il gazebo. Aveva subito una serie di decimazioni negli anni passati. I migliori o meno peggio, se ne erano andati, capendo che non tutti potevano diventare senatori od almeno..Sensoli. Il duetto Croatti e Sarti, chiude il sipario e segna la Fine del Grillismo. Era annunciata, rimaneva però un discreto pubblico che non aveva capito niente dell'uno che valeva l'altro. Un titolo politico che ha rasentato l'inganno. Chi li poteva accogliere a braccia aperte nel porto più vicino e malsicuro? Nella foto di gruppo mancano Grillo e Casaleggio, i due fondatori. I giallorossi rappresentano in parlamento, l'Italia che non c'è più, per fortuna. Gnassi è in silenzio, la sua figura dovrebbe essere accanto a quella di Lucio Paesani, se non altro per riconoscenza. Il sindaco è stato eletto, anche e soprattutto grazie a quei voti che oggi abbandonano il partito dei garantiti. Possiamo cambiare la storia, chiudere con il passato dei prescritti e disegnare la "nostra" Città. Il lavoro sarà enorme, cominciamo come in tutte le rivoluzioni ad abbattere i cartelli della propaganda. Una compagnia in disfacimento, persino l’attor giovane indicato da Gnassi, recita un copione vecchio, i cittadini vi hanno creduto per dieci anni, si ritrovano una citta chiusa ed impaurita. A Draghi frega niente del turismo che ci ha permesso di mangiare, bere e ..costruire. Tocca a noi ripartire. Fanno ridere i monopattini e le ciclabili fino a Bologna. Abbiamo 500 strutture alberghiere fuori mercato, viabilità del ca.., lungomari violentati, commercio ucciso, centro depauperato, però ti puoi sposare (civilmente) in una toilette.