sabato 23 marzo 2024

Ascoltare, deinde decidere


E’ passata, naturalmente sotto traccia, la notizia della costituzione del “Super Comitato Cittadino” che riunisce otto realtà del riminese, non in linea (ironico), con l’azione amministrativa imperante da (almeno) 12 anni, nel nostro territorio. Una (nuova) spina nel fianco che rischia di sgonfiare il pallone della propaganda organizzata, sempre pronta a benedire ed elogiare le prodezze del “governo dei migliori". L'apoteosi l'aveva raggiunta Gnassi, messo in castigo parlamentare. Il sindaco Sadegholvad ha seguito le orme tracciate, ma la feroce "culture" piddina, impone scelte spesso incomprensibili anche agli autori. L'urbanistica è una cabala, quasi familiare. La trasformazione che sta subendo la nostra città è impietosa. Le presenze fasulle, sono un'arma spuntata, nessuno ci crede, neanche quelli costretti a pubblicarle. La “Bella Rimini” è sparita, con la sua storia e tradizioni. Rimane, faticosamente, la fogheraccia e forse il revival della Notte Rosa, con un contorno totalmente diverso, spesso pericoloso. Anche Chiamami Città, feudo melucciano e piccariano, ha cambiato tono. Colpa di due guerre che spaccano la sinistra e cementano la destra. Nella giunta crescono malumori e divisioni che il robusto ed esagerato assegno mensile quieta. La plastificata vision, maturata nella mente del Principe indiscusso, ha creato più danni rispetto ai pochi problemi risolti. Nessuno ha mai tentato una ricostruzione finanziaria. Il rapporto con i cittadini è  gestito in social accomandita, con un uso quasi trumpiano. La "novità" del Super Comitato è un sasso nello stagno. Cosa potrà produrre è difficile dirlo. Al momento è solo una robusta opposizione nata all'interno del Pd, quindi preoccupante. Le divisioni in quel partito, mescolato malamente, sono sempre più larghe, come le maniche della segretaria di Prodi. Il Piano Strategico è paragonabile ai misteri di Fatima. Esce cosa vogliono, quando lo decidono. Un ritorno della sinistra, quella che ho conosciuto, sarebbe augurabile, confortata ed assistita dalle istanze della democrazia partecipata. Avete fallito "influenzatI e dipendenti" dai Ferragnez. Questa Rimini non piace a tutti, la mancanza del confronto una volta estenuante, rende il potere dispotico. La fanfara del piano strategico, è servita solo a concedere sedie, ben retribuite, ai suoi partecipanti. Il tentativo dei cittadini di riunirsi e confrontarsi è da elogiare. Inutile attendere una botta d'orgoglio dall'opposizione di Rimini, che però ci governa. Il Rinascimento Civico è una favola, occorre il ripristino della politica. Sta’ bon, nu mov gnint… da’ da magnè ma la semmia e se la città della cultura l’ha fat la fein di paganell in t’è brod… pazienza vin olta. 
Catone Romagnolo