mercoledì 6 marzo 2024

Il Matrimonio dei Diversi

La nave Duilio dimostra che l’alleanza giallorossa non durerebbe neanche un giorno, così Mario Lavia titola l'articolo di Linkiesta, sulla presenza della nave italiana nel Mar Rosso. La politica estera, le manifestazioni antagoniste e le relative manganellate, dimostrano che l'invocato matrimonio portatore di voti grillini, non "s'ha da fare". Il tempo forse per eleggere la Todde e portarla in giro, come raro talismano, al posto della impresentabile 3 cittadinanze. L'accompagnatore è Pigi Bersani, testimone della coerenza post comunista. Sulla politica estera e difesa, Conte, Schlein e la coppia Fratoianni & Bonelli hanno tre posizioni inconciliabili. Non riescono neanche a mettersi d’accordo sull’avverbio giusto da usare per descrivere l’intervento difensivo delle forze italiane impegnate nel Mar Rosso. Un ipotetico (molto) governo Schlein, oggi cadrebbe sulla questione della difesa delle navi, attaccate dai ribelli Houthi nel Mar Rosso. Sabato la nave italiana Duilio che si trova nella zona nel quadro della missione internazionale Aspides, ha distrutto un drone lanciato dagli yemeniti. Sulla politica estera e di difesa un governo Pd-M5s-Asv (cioè Sinistra-Verdi) non starebbe in piedi, l'unico argomento che li unisce è l'amore antagonista e la naturale avversione per la polizia. Anche le agognate poltrone, quasi rarefatte, non sono più il miraggio di una volta. La sbandierata e miracolosa vittoria sarda ha perso il fascino iniziale. E chiaro a tutti i giornali, specie a quelli portatori di notizie riservate, oggi in silenzio riparatore, che siamo sul filo del rasoio bellico. Le bugie che ci hanno inondato, mostrano crepe, spesso ridicole. Il comico ucraino scivola nella interpretazione più adatta. Non trova più soldati, nonostante abbia promesso che morivano solo quelli russi e nemmeno munizioni. Il mantenimento di un esercito mercenario presenta costi insostenibili anche per procacciatori di eventi su procura. Un disastro mediatico che si somma con quello israeliano. Ci vuole una guerra, almeno nucleare, per chiudere il cerchio?
massimo lugaresi