massimo lugaresi
sabato 30 marzo 2024
La Meloni per Tutti
Dagospia, esaurite le condivisioni del giornalismo di Elkann e Cairo, si rivolge a quello transalpino di Liberation, giornale che faceva impallidire anche la sinistra dell'Unità. Siamo alla Meloni per Tutti, all'interno della coalizione. La Ducetta, termine vincolato dalla sovrintendenza del blog, si guadagna la prima pagina del giornale che considerava i comunisti italiani, espressione della borghesia. Viene definita un camaleonte della politica, con qualche evidente ragione. Mentre Salvini in penitenza, per i voti persi ed il ponte dei sogni, cerca disperatamente una salvifica sponda nella Lega e Taiani continua il suo monoespressivo dialogo, la premier impazza su giornali e televisioni, mantenendo (da sola) alto, l'interesse per la coalizione. I dem interpretano (male) l'opposizione, con il complesso dei migliori e la solita puzzetta nasale, pencolando da Landini alla Salis, come fossero due facce della stessa medaglia. Volerla candidare sembra l'ennesima stronzata di una massa antagonista, una volta, nemica. Il rincorrere a personaggi "influencer" del giornalismo o nelle piazze, non ha mai portato bene e voti. Il fallimento dei Ferragnez dovrebbe bastare. Non hanno più rapporti con il lavoro ed il mondo che lo circonda. Il premier donna li sta massacrando, usando un corretto rapporto con i cittadini, anche in divisa. La Ducetta sembra sola o male accompagnata. Si ricordano però del cittadino votante. Ho l'impressione che perfino i "risvegli" riminesi siano troppi. La ruota ha ripreso a girare, come le presenze.