venerdì 15 marzo 2024

Stato di Fatto

Dagospia, utilizzando la privata intelligence, ha finalmente compilato un pizzino di verità sulla sinistra di casa. Non ha "condiviso" l'atlantismo a prescindere della Stampa o le velenose previsioni&speranze di Repubblica, mescolate con le notizie riservate a Domani e nemmeno l'ufficialità, di una volta, del Corrierone. Non cito la coreografia giornalistica del contorno locale. Dove ancora governano i Dem, i giornali, sono gazzettini accondiscendenti. Rimane Putin. Ha detto che in caso di attacco, probabile, dai confini Nato, sempre più vicini, userà la forza nucleare che possiede in abbondanza. Intanto il Papa è stato relegato tra gli amici del dittatore che verrà rieletto con larghissimo margine. Si sono scambiati gli auguri. Vincerà anche Trump e forse il mondo prenderà un'altra piega. L'uso del fascismo ormai ha rotto le palle democratiche, così come le modalità woke inserite in ogni frammento dialogante. Dagospia definisce (finalmente) la Schlein una leader (?) pappagalla, aggiungendo l'inutilità. Doveva fare deflagare lo scazzo tra la Meloni e Salvini, sul terzo mandato sistemando De Luca e Bonaccini, ormai suoi nemici. Il campo largo previsto sta fornendo prestazioni avvilenti. Renzi e Calenda mostrano chilometri di distanzatra loro e con il mestiere dei contadini di Prodi. Nessuno dei due ha ancora il coraggio del salto, un pò da quaglione. Con questo Pd non hanno rapporti. Il blog del guru della romanità politica e calcistica, conclude l'epitaffio politico, chiedendo come mai la presunta segretaria non abbia urlato e puntato il ditino curato, contro la Ducetta che non vuole un'altra commissione per indagare (?) sulle fughe di notizie segrete. Ha fatto bene, le commissioni sono fin troppe, mancano solo convincenti verità. 
massimo lugaresi