lunedì 5 novembre 2012

Attivisti

Se compariamo la base di partenza siciliana per il M5S e quella riminese è indubbio che le nostre rosee previsioni sul futuro del MoVimento vengano spazzate come sottostimate. A Rimini si può ipotizzare una maggioranza gnassiana, la crisi, la sfiducia, i buchi finanziari ed etici, seminari, palas, fiere, metro, merda sversata ed altrettanta trattenuta, fanno della nostra Città un modello gestionale ed un boccone pieno di debiti per il Movimento dopo l'allenamento parmense. Per i cittadini che la pensano come noi, la maggioranza dei sicuri votanti, meno quelli frequentanti Nud e Crud, è musica di Morricone. Fine della parte felice della commedia in atto, inizia il secondo tempo, impostato sulle immense responsabilità che questi attestati di fiducia comportano. Il pidi è scoppiato nel momento di massimo splendore potenziale, le contraddizioni da sempre latenti sono esplose per mano di un encomiabile terrorista politico che minacciando azioni rottamatorie ha costretto alle dimissioni un gotha immobile da decenni, passato indenne dalla fine del comunismo all'incesto democristiano. In virtù di questa premessa e di una profonda convinzione, ci rivolgiamo direttamente ai tre Consiglieri del M5S. le menti operative, osservanti esecutori del mandato loro conferito. Non esiste forza politica nella quale vi sia un così stretto legame tra eletti e mandanti, con risultati perfino brutali nella loro moderna democrazia, la rete è la massima espressione della libertà non condizionata. Occorre trovare in futuro il giusto equilibrio tra la necessità di governare ed il mantenimento di questo legame. La prima domanda di carattere generale è se il MoVimento debba iniziare una protesta incisiva nei confronti di questa amministrazione in ragione dell'acclarato fallimento progettuale e politico. Se la risposta come speriamo rimane nella riga affermativa, la protesta va costruita, attraverso azioni simbolo che abbiano il consenso dei cittadini per sostenerla e giustificarla. In questi mesi abbiamo consegnato decine di veline, argomenti duri e pericolosi, carichi di insidie non solo sabbiose, sono insufficienti, occorre un rapporto diretto con l'elettorato, una platea molto più larga del passato. Dobbiamo riempire quel vuoto lasciato stupidamente con la chiusura dei Quartieri, la moderna tecnologia può sopperire. Inizia il cammino per arrivare pronti e preparati quando vedremo discendere le scale del Palazzo dagli occupanti piddini e partecipati. Sappiamo che per i rappresentanti consiliari non è facile operare, viene tolta, non convocandolo, la platea naturale per l'esercizio politico cittadino, i pub non sono ancora dependance istituzionali. Siamo disponibili per un confronto su questa strada, la fine del Dipietrismo può suonare come campanello, il problema in futuro possono essere i troppi voti arrivati senza avere ancora il contenitore pronto. Nell'Idv l'alibi è un capo che faceva da solo anche i congiuntivi, nel MoVimento è l'esatto contrario, Beppe non si candida, lascia totale autonomia locale, ha regalato una splendida bicicletta, non fategli fare la fine di quella di Gnassi.