martedì 27 novembre 2012

RSB

Siamo rimasti basiti leggendo la lettera che il Capo Bagnino ha inviato ai giornali in difesa della sua categoria. Intendono rispettare le leggi nella misura in cui le hanno predisposte, avvallate o..interpretate. Basta con chiacchiere, confronti, meline, veline, a fronte di reati conclamati è compito delle autorità preposte perseguirli, le informative sono talmente numerose che si possono sfogliare a piacimento. La più autorevole è del delegato, atto di notevole onestà se fosse accompagnato da una lettera di dimissioni, della quale siamo in grado di fornire la traccia da compilare, magari aggiornandola. Occorrono le ingiunzioni di sgombero e nei casi di mancata ottemperanza nei tempi previsti, si deve arrivare alla revoca della concessione. La Repubblica di San Bagnino, così definita spiritosamente da Biagini non si fonda sugli sproloqui statutari di Vanni, vorremmo ricordare che in questa farsa le vittime non sono precari, cassintegrati, pensionati 500 euro, ma privilegiati che svolgono il lavoro più bello e meno tassato del mondo, sul bene più pubblico dell'acqua.