lunedì 12 novembre 2012

Un Monumento


Senza Matteo, il pidi con l'intero serraglio sinistrese, sarebbe andato alla cena elettorale per eleggere l'unico non candidato. Dovrebbero erigerli un Monumento. alla memoria. Il coraggio, quello non esibito a Rimini da un possibile scimmiottatore, lo ha inserito tra le augurabili novità. Il successo certo di Beppe e la improbabile vittoria di Renzi sarebbero due detonatori in grado di liberarci da questa risma insopportabile. Sentire ancora La Russa, Cicchitto e Schifani pontificare fa rimpiangere l'inarrivabile sorcio romano. Si sono introdotti per la prima volta nello scenario degli innocenti a prescindere dai pubblici ministeri, concetti come la vera competizione ed una scelta quasi ideologica. La vocazione comunista è sempre stata quella di assorbire, cooptare e poi distruggere nel gulag del silenzio. Sarà così anche per Matteo nel caso probabile di una sua onorevole sconfitta. Credo lo sappia anche lui, il Migliore lo aspetta per la resa dei conti, nessuno si era mai permesso di rottamare D'Alema. A leggere i sondaggi, pare che il sindaco di Firenze abbia poche chance, mentre leggere la Petitti radiosa (come noi) per l'assoluzione di Vasco e definire la benevola sentenza come una risposta alla demagogia di Grillo, fa pensare che sul desco familiare non ci sia solo la benefica Acqua di Romagna. Osservando la gara(?) delle primarie dal web, non ci si stupisce se alla fine il furbissimo Toscano vincesse, il regolamento è fatto per le truppe cammellate, pensionatesindacali ed associative, che ancora riescono a semiriempire una piccola piazza per eleggere il benefattore Monti. Quello che ha falcidiato le loro pensioni, negato fidi alle imprese, però ha salvato i ricchi patrimoni. Solo chi frequentava abitualmente Internet (non sono pochi, ma nemmeno tantissimi) non si stupì più di tanto del successo referendario di un anno e mezzo fa. È su Internet che Beppe Grillo ha posto le basi della sua carriera politica. È su Internet che abbiamo avuto la plastica rappresentazione del successo del primo De Magistris, prima dei saltelli napoletani con il cinepanettonaro. Ebbene, da questo punto di vista non c’è storia. È in possesso di un vero e proprio esercito di fedelissimi e simpatizzanti che in Italia è secondo solo a quello di Beppe Grillo. La forbice tra sé e Bersani è incolmabile. È su Internet che ci si rende conto del seguito che ha il sindaco di Firenze. Tra i giovani, certo, ma non solo. E, soprattutto, tra le cosiddette “persone normali”, che magari non hanno mai frequentato la sezione di un partito. Le trasmissioni televisive che ospitano Renzi registrano sempre un picco d’ascolto come quelle famose di Gnassi. Segno inequivocabile che il personaggio evoca quantomeno curiosità, suscita interesse. Non più puro e semplice rottamatore anti-casta, che in fondo resta pur sempre una versione riveduta e corretta di Beppe Grillo. Bensì politico in versione casual, la classica persona normale che si esprime con un linguaggio chiaro. Adesso basta con le marchette meritate al volto nuovo del vecchio democristiano fiorentino, torniamo ai nostri Lungomari. Ci sono giorni che..ti passa la voglia di battere il mouse, clicchi su NewsCuria e ti immergi nella solita filastrocca di delitti più o meni usuali, non trovi una dichiarazione politica che valga la pena di ricordare o polemizzare. I due, ancora per poco, maggiori partiti cittadini si sono dotati di segretari gemelli, almeno Miserocchi sta zitto, all'altra ogni tanto dicono di far vedere che esiste. L'unico in grado di sbagliare è Melucci, lo ha fatto grandiosamente.

P.S.
Per capire la paura di Grillo basta sfogliare nel web l'Huffy di Repubblica