venerdì 16 novembre 2012

Ballarò di Vendola

Quando a BallaròRai3, Martone in rappresentanza del Governo, ha affermato che la Riforma delle Pensioni era un atto obbligato per non cessare il pagamento delle stesse, abbiamo candidamente pensato che l'orecchino di Vendola schizzasse dagli innocenti lobi regionali e per protesta costringesse il proprietario ad alzarsi per maleparolare il rappresentante dei tecnici piagnoni. Invece la testolina  rivestita dei curati cappelli alla giuliocesare, dondolava come i cagnolini assenzienti dietro alle macchine. La vergogna normativa permette a chi oggi lavora fino 70 anni di prendere la metà della pensione rispetto a chi ha avuto permesso e fortuna di collocarsi all'età di 50, con l'assenso sindacale. Al posto del primariato Nicky avremmo risposto che il ragionamento del Governo è sbagliato ed ingiusto, per correggere un errore si compie un sopruso ai danni dei lavoratori più giovani. Un nostro amico lettore, come noi iscritto alla coiffeur della Camusso, ci ha dimostrato foglio e penna alla mano che la sua situazione è uguale o forse peggiore di quella degli esodati, in quanto la mancata possibilità di pensione per tre anni, pari ad 1200 euro al mese, porta ad un valore complessivo attorno ai 45.000 euro. Ma quando andrà in pensione, percependo 800 euro al mese, perderà rispetto all'esodato, 5.000 euro annui. La parità tra le due sfighe citate si raggiungerà solo dopo nove anni, allora l'esodato prenderà i suoi maledetti 1200 ed il più sfigato continuerà a prenderne 800. Poi, ci dice sempre il nostro amico, peggio ancora staranno i giovanissimi di oggi, i quali intascheranno pensioni attorno a 600 euro al mese, c'è un intera casta politica che fa finta di non saperlo, anzi hanno il coraggio di dire che con questa riforma hanno pensato proprio a loro.