giovedì 22 novembre 2012

M5S e Bagnini

Cari amici del MoVimento, ottima la riunione organizzata sui temi demaniali, era presente ma purtroppo non silente anche Allegrini, la democrazia diretta e partecipata funziona, sono state assunte più delibere in una serata che nei tre consigli comunali convocati da Gnassi. Grillo ha consegnato una grande opportunità per l'intero paese, il pericolo maggiore è disperdere il capitale acquisito, usando la mortale arma autoreferenziale che Beppe, forse con metodi bruschi, ha cercato di allontanare. Non c'è sistema senza continuità con il passato, visto come conoscenza ed esperienza, assunta anche sotto il profilo fisico, attraverso figure di riferimento, con il pericolo però di riprodurre il vecchio che si vuole combattere. Per pensare ad una prospettiva che risolva questa dicotomia, si deve inculcare forza alla logica delle analisi, vittima dell'opportunismo e della mediocrità imperante, altrimenti sarebbe l'inizio di una lenta agonia che ha investito tutte le analoghe esperienze politiche. La strategia del basso consenso categoriale e sindacale, i personalismi della politica, hanno prodotto lo sprofondamento del paese. Il trio Smontezemolo, Casini, Fini con in controluce George Monti, non può essere la cura, ma l'eutanasia della politica. Voi rappresentate il Nuovo, anche con alcuni difetti tanto evidenti da apparire voluti e protettivi, non esiste in commercio una proposta tanto forte ed innovativa. Qualunque sarà il risultato marzaiolo, la nostra politica non sarà più la stessa, le ripercussioni sulle altre forze saranno enormi, le poche certezze verranno ribaltate, senza o contro il Movimento non governeranno neanche un Capodanno. Fatta questa lunga premessa e volendo ribaltare il tutto sul tema demanio, come SalvaRimini, in questi anni, abbiamo cercato di confutare ogni possibile inquadramento squallidamente partigiano. Non mi ripeto, limitando il discorso alle sole comparazioni più stringenti. Per esempio riflettendo che se vogliamo rimanere in Europa siamo costretti ad intervenire con metodi più democratici sul debito pubblico, non certo sulle concessioni ai bagnini. Ci permettiamo di ricordare che aziende come l'Alcoa hanno messo sul lastrico migliaia di persone perchè l'Europa ha impedito che avessero l'energia a prezzi diversi da quelli di mercato, grazie al contributo che lo Stato elargiva. Se si aprisse una deroga, scimmiottando la Spagna che ha una situazione totalmente diversa dalla nostra, sulla spiaggia hanno fatto dei Peep, domani si aprirebbe una voragine di analoghe richieste per tutto il comparto dei servizi, obbligato a rispettare le norme sulla libera concorrenza. Non ci rifugiamo dietro Frits Bolkestein, la nostra storica proposta parte da quello che serve a Rimini, i bandi devono essere affrontati dalla politica seria come una opportunità per cambiare il nostro litorale, nessuno vuole cancellare l'imprenditoria esistente, tanto variegata da comprendere medievali, incerti e futuristi scannati. La colpa maggiore, se non unica è delle amministrazioni come la nostra, silente e connivente nel suo immobilismo, con scatti d'ira abusiva quando sente i morsi della procura. Non si governa con populismo da cinque lire, il compito primario era indirizzare la spiaggia verso una trasformazione in previsione di quanto succederà. Nessuno andrà sul lungomare come licenziato, a meno che non intenda avere concessioni regalate o continuare a verniciare le cabine, sempre che esistano ancora. Invece di chiedere deroghe od ulteriori proroghe, provate a trasformarvi in imprenditori in grado di presentare un Progetto che l'Europa o la Cina di Gnassi vi possa finanziare.

P.S
Emma Petitti, per parlare di Demanio i consiglieri del Pd devono chiedere ospitalità al tanto aborrito Movimento?