venerdì 23 novembre 2012

L'Isola che Sarà

Il Resto del Carlino ha dato notizia di incontri serrati tra Governo e Comune di Riccione, per verificare l'ipotesi della creazione di una Isola a cinque chilometri dalla costa. Il Progetto, come i nostri lettori ricorderanno, è stato più volte invocato da Noi, per le stesse ragioni riportate nell'articolo: attracco delle navi passeggeri ed approdo di alta qualità per diportisti. Poco si è detto sui costi, ragion per cui, molti, una volta letto l'articolo hanno pensato a cifre enormi, in realtà, non considerando le sovrastrutture, il tutto si riduce ad un coronamento di scogli ed un riempimento del catino con una nave sabbiera, che ha indicativamente un costo per mq pari ad una volta e mezzo il valore del terreno in prima fila a Riccione. Emerge che il Paese Riccione ragiona da Città, mentre Rimini ragiona da paesello, dove, condomini ed affini a parte, il sogno più ardito è una pista ciclabile, che non si farà mai. In termini turistici il sud di Rimini sta diventando una periferia riccionese, della quale farebbero a meno, si vergognano di avere parenti stretti impresentabili. Tornando all'isola, siamo convinti che i furbi cugini, riusciranno finalmente ad avere la loro isoletta, dopo gli antichi tentativi d'acquisizioni croate di Imola Colombo. Orientando bene il quadrante dei venti, possono trovare una soluzione corretta anche per i pericoli erosivi. Quando sarà pronta, ricordate di invitare Gnassi per la foto, magari arriverà Camporesi.

P.S,
Non dite niente a Veltroni