mercoledì 9 dicembre 2015

Miserando atque eligendo




Guida minima al Giubileo della Misericordia. 
Miserando atque Eligendo, tradotto sarebbe "con misericordia e predilezione". Queste due parole sono riprese dall'Omelia 21 di San Beda il Venerabile, nel breviario per la Festa dell'Apostolo San Matteo, il santo apostolo prima pubblicano poi pentito, prima esattore delle tasse e strozzino dei poveri, poi santo apostolo e evangelista. “Vidit ergo Iesus publicanum, et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi, Sequere me. Sequere autem dixit imitare. Sequere dixit non tam incessu pedum, quam executione morum”: Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi» (Mt 9, 9). Vide non tanto con lo sguardo degli occhi del corpo, quanto con quello della bontà interiore. Vide un pubblicano e, siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: «Seguimi». Gli disse «Seguimi», cioè imitami. Seguimi, disse, non tanto col movimento dei piedi, quanto con la pratica della vita. Infatti «chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato» (1 Gv 2, 6). Brano che diventó il motto personale di Papa Bergoglio, all’ordinazione come prelato ed è il motto che sta solcano tutto il suo pontificato, tanto da indurlo ad indire un Giubileo straordinario proprio sul tema della misericordia. Il primo Giubileo ad essere tematico e diffuso territorialmente . Verrà celebrato in tutte le diocesi del mondo. Verranno aperte altre “Porte Sante” in tutte le chiese del mondo. Una novità è che il Papa ha concesso la possibilità di aprirle anche nei Santuari, dove si potranno recare i pellegrini. Con l’apertura dell'anno giubilare: il Papa ha aperto la Porta Santa della Basilica di San Pietro, solitamente chiusa (e in passato addirittura murata). Le altre Porte Sante: San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore verranno aperte successivamente. La porta è simbolo di passaggio, dalla condizione di peccato alla purificazione dell'anima. Rito avvenuto ieri, giorno in cui cade oltre che la festa dell’Immacolata anche l'anniversario dei 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II. La porta di San Pietro verrà chiusa il 20 novembre 2016, la festa del Cristo Re che segnerà la fine dell'evento. Dalla bolla di indizione del Giubileo Misericordiae Vultus possiamo leggere al punto 10: “ L'architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia. Tutto della sua azione pastorale dovrebbe essere avvolto dalla tenerezza con cui si indirizza ai credenti [....]La credibilità della Chiesa passa attraverso la strada dell'amore misericordioso e compassionevole. La Chiesa vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia . Forse per tanto tempo abbiamo dimenticato di indicare e di vivere la via della misericordia[...] è triste dover vedere come l'esperienza del perdono nella nostra cultura si faccia sempre più diradata. Perfino la parola stessa in alcuni momenti sembra svanire. Senza la testimonianza del perdono, tuttavia, rimane solo una vita infeconda e sterile, come se si vivesse in un deserto desolato. È giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell'annuncio gioioso del perdono. È il tempo del ritorno all'essenziale per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli. Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza.” Se Dio è il Clemente e il Misericordioso novità assoluta in questo Giubileo sarà anche il dialogo con musulmani ed ebrei! Il primo Giubileo nella storia della Chiesa risale al 1300, con Papa Bonifacio VIII. Dando via a quel rito dei pellegrini che dal centro Europa si incamminavano a piedi originano la via francigena, per entrare in Italia e proseguire sulla Romea. La tradizione della Chiesa, vuole il Giubileo ogni 25 anni ancor prima ogni 50 (come era il cinquantesimo per gli ebrei , dopo un ciclo di sette anni per sette anni, l’anno a seguire ,era l’anno di riposo per le coltivazioni, affrancamento degli schiavi e l’azzeramento dei debiti) . In quanto deve essere un'occasione unica, offerta a ogni generazione. L'ultimo Giubileo "ordinario" si è svolto nel 2000. Il prossimo, sarà nel 2025. Il papa, tuttavia, può indire dei Giubilei "straordinari", secondo specifiche motivazioni riportate in una bolla, un documento papale. Prima di papa Francesco, l'aveva indetto Giovanni Paolo II, che indisse un Anno Santo Straordinario nel 1983, in occasione dei 1950 anni della Redenzione. La misericordia verso i fratelli si deve concretizzare in alcune opere corporali o spirituali, che la tradizione medioevale ma anche dei grandi Padri della Chiesa ha consegnato, con una lista precisa di sette opere di misericordia, quelle che chiamiamo corporali – le sei del Vangelo di Matteo (cap. 25) più la sepoltura dei morti, attestata nel libro di Tobia – a cui si accompagnerà la lista di sette opere di misericordia spirituali.Risultato del fascino che il numero sette e i settenari esercitarono sull’uomo medioevale . Le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati; dare da bere agli assetati; vestire gli ignudi; alloggiare i pellegrini; visitare gli infermi; visitare i carcerati; seppellire i morti. Le opere spirituali: consigliare i dubbiosi; insegnare agli ignoranti; ammonire i peccatori; consolare gli afflitti; perdonare le offese; sopportare pazientemente le persone moleste; pregare Dio per i vivi e per i morti. E infatti come insegna san Giovanni Damasceno, “il Dio Misericordioso si rallegra nel vedere i suoi figli affrettarsi ad aiutare il prossimo.” Nella Bolla di Papa Francesco si parla di indulgenza, con un capovolgimento di prospettiva. Come afferisce Giannino Piana su "Rocca": oggi essa è compresa come il dono di vita rinnovato da Dio all'uomo peccatore attraverso la missione di Gesù. 
Il Teologo