martedì 15 dicembre 2015

La Rotonda dei Padulli


Raccontare la storia recente di questo quartiere, significa, come accade per S.Giovanni in Marignano, partire e parlare del "nostro" enorme Compartone urbanistico, definito nel piano regolatore del 94 con Chicchi sindaco e Gambini (vero ed unico) assessore all'urbanistica. Lo slogan allora era "una casa X tutti". Chi l'aveva pensava (naturalmente) a quelle per i figli. Tutto divenne operativo con la variante "Melucci", nella quale "ebbi" una colpa decisiva che però nessuno mi addossò (mai). L'urbanistica "sovietica" ebbe a Rimini un fulgido ed originale esempio. I famosi "figli" hanno esaudito il loro sogno immobiliare? No. Hanno vinto e costruito le tantissime imprese note o meno, ma tutte regolarmente e concordemente scomparse. Un orrendo scambio catastale. La realtà fu assai diversa, con le capacità edificatorie pianificate, si potevano fare un massimo di 6/10 appartamenti per ogni otto (sovieticamente) concordato, quindi meglio vendere ad un costruttore e portarsi a casa (già c'era), gruzzoletti con allegati tantissimi zero, da impiegare magari nelle obbligazioni subordinate. La questione però non si chiude qui. Dopo l'inganno, arriva la beffa: un intero quartiere senza servizi. Fatta eccezione per una strada "rachitica" giusto per dare accesso ai loro lotti edificabili. Arriva, dopo spasmodica attesa, ..Gnassi: propone un'arteria che transitando "sotto" la circonvallazione collega i Padulli attraverso la via Moro al resto del resto della Città. Un altro Fila Dritto verso Conad Aquarena. Chi da oltre dieci anni con pazienza e molto affetto legge il Blog sa che abbiamo "sempre" denunciato l'inconsistenza, l'inutilità di un Piano Strutturale che dati gli autori non poteva che essere così. Se ne è accorto anche Ermeti, l'albergatore strategico e l'ha voluto imbellettare con figurine di stampo bucolico, quasi natalizio. L'urbanistica alla ..Panini. Manca l'elemento fondante: un Piano della Mobilità. Lo scheletro della Città si è trasformato in uno scheletro di Città. Le Industrie Valentini "dovevano" realizzare una grande rotatoria, in concambio dell'allargamento aziendale, sul quale confluiva anche la via Tosca. Una soluzione pensata proprio per i Padulli. Se poi come è lecito pensare, quest'opera non si farà, sarebbe corretto dirlo, magari chiarendo la fine delle risorse promesse. L'assurdo è che fatto salvo il cavalcavia sulla Marecchiese, unico passante a piani sfalsati, brutto ma costruito ai primi anni 90 dal pentapartito governante, non li realizziamo ne in corrispondenza della SS.72, neppure all'incrocio con la SS16 e neanche per la SS9. Qualcuno potrebbe dire che dimentico il sottovia costruito a fianco del cosiddetto Colosseo. Quell'opera, compresa la via Rodriguez è stata realizzata dai privati (Mulazzani) come timido regalo per 28 mila mq di residenza e il 105 che ha dato lavoro a...Morolli. Non ne aveva bisogno. Se l'opera oggi sbandierata come le altre decine "cantierabili" nel fatidico 2016 (se lo votate) è quella che serve ai Padulli, poteva/doveva essere messa, pari pari, a carico dei proprietari delle aree edificabili. Stampata la fotografia e dati i costi anche questa "promessa" non si farà mai. Un "giochino" da prestidigiatore elettorale per ripremiare qualche piccolo ras locale. I tanti cittadini che hanno comperato (a prezzi di mercato) gli appartamenti che non "servivano" ai figli, potranno "sperare" un domani di potere anche uscire dai..Padulli, dopo avere votato Gnassi o chi c'è.