venerdì 25 dicembre 2015

Boko Haram



Ovvero il vero volto della perversione. Ci sono notizie talmente raccapriccianti che a livello psicologico ed emotivo cerchiamo di metterle nell’oblio, anche se il nostro cervello le ha ben fissate nella memoria, perché richiedono una riflessione sul senso della vita e del mondo che viviamo. Speriamo passino in fretta, nel mare vorticoso e sommerso di tante cattive notizie e informazioni che non tentiamo nemmeno un minimo sforzo nell’analizzarle per non metterci in discussione. Poi adesso che siamo in clima natalizio, meglio vietarle. Uno di questi casi è rappresentato dalle atrocità senza fine che sta seminando in Nigeria da tempo, nella totale indifferenza di tutti, anche dei mass-media, Boko Haram. Un manipolo di “mostri “ (che significa “l’educazione occidentale è peccato”), il cui nome ufficiale è Jama’atu Ahlis Sunna Lidda’awati wal-Jihad (“persone impegnate per la propagazione degli insegnamenti del profeta e per il jihad”). È un’organizzazione terroristica fondata formalmente nel 2002 da Mohamed Yusuf e guidata oggi da Abubakar Shekau. Il suo scopo è imporre il califfato in Nigeria e secondo il dipartimento di Stato Usa, avrebbe dei legami con al Qaida nel Maghreb. E il 20 Dicembre ancora una volta hanno usato tre ragazzini tra i 10 e i 15 anni che sono morti nell’attentato insieme ad altre sei persone con 24 feriti con mutilazioni talmente gravi da rendere improbabile la loro sopravvivenza. Non posso immaginare lo stato psicologico di questi bambini ( ignari? Lo spero!) votati alla morte, non solo imbottiti come kamikaze, ma pieni di lucchetti e catene in modo da poter impedire il disinnesco delle bombe. Già considerati piccoli cadaveri gratis, nemmeno comprati a un mercato di schiavi, ma più comodamente strappati ai loro genitori. Ormai l’orda assassina ha ramificato pure in Niger, Ciad, Camerun, il vortice del male va trascinando nel suo occhio iniettato di sangue sopratutto: donne, bambini, infedeli e fedeli. Seviziando qualsiasi pietà, pudore o vergogna perché rimanga solo un perverso senso di morte e barbarie di pochi votati a un insano martirio. Non possiamo più considerarli nemmeno umani, non hanno identità, ma sono il comburente assassino per il combustibile di una santità che usando come proiettili i “nostri figli”, perché se sono al mondo sono anche nostri, diventa blasfema ! Dal 2009, a seguito della violenta repressione dell’esercito locale, l’organizzazione jihadista ha cominciato a seminare il panico, compiendo attentati contro edifici delle forze di polizia, scuole, chiese, moschee villaggi e uccidendo civili. Solo in Nigeria, l’anno scorso, i morti per terrorismo sono stati 7512, con un boom del 300% rispetto all’anno precedente! L’attività di Boko Haram si è intensificata nel 2011, quando in un clima di tensione è stato eletto l’attuale presidente della Nigeria Goodluck Jonathan, del People’s democratic party e appartenente agli Ijaw, un’etnia cristiana minoritaria del Sud del paese. Sembra però aver stretto una sorta di tacito accordo, del tipo, lasciate stare il sud con le sue risorse ed io evito di invocare un intervento internazionale nel nord. Quindi tutti se ne strafregano del nord in quanto la Nigeria è una nazione letteralmente spaccata in due. Se il sud della Nigeria fosse sotto attacco con tutte le sue risorse petrolifere probabilmente avremmo già assistito ad interventi militari diretti o di supporto alle forze governative, con i due milioni e trecento barili al giorno prodotti quotidianamente, dalle maggiori compagnie energetiche occidentali: Shell, Total, Eni, Chevron. Alcune di queste negli ultimi anni hanno comunque ceduto parte consistente delle concessioni alla Cina, sempre più attiva in Africa. il costo economico che il mondo paga al terrorismo, è volato al record di sempre: 52,9 miliardi di dollari! In tutta la regione del Sahel, e in particolare in Niger, vi è un enorme mercato delle armi provenienti dagli arsenali libici, cresciuto in seguito alla caduta di Gheddafi. L’instabilità delle nazioni centroafricane ha permesso negli ultimi anni la creazione di aree cosiddette “molli”, dove le forze governative non sono in grado di far valere la propria autorità e dove circola di tutto. Nel 2014, quindi Boko Haram ha fatto “asso piglia tutto” nella classifica del terrore, a marzo durante le elezioni attacca i seggi: decapitate oltre 30 persone in un villaggio poi un centinaio di donne e bambini rapiti, ad aprile travestiti da predicatori radunano fedeli e poi aprono il fuoco: oltre 20 morti subito dopo ha rapito 276 alunne nigeriane, a ottobre 5 bambine kamikaze la più giovane 9 anni con cinture esplosive :14 morti 39 feriti. A giugno una bambina kamikaze: 10 morti al mercato. In Camerun, imbottiscono di esplosivo una bambina di 10 anni: 20 morti in un bar. In agosto strage in un villaggio: 160 morti e così di raccapriccio in raccapriccio. Allora invoco Putin, che sembra l’unico che abbia preso sul serio la piaga del terrorismo nel mondo, di farsi carico lui e di fermare anche questi crimini contro l’umanità intera, perché l’Onu e la NATO sicuramente preferiscono dormire. In quanto per l'Occidente sembra che la chiave per frenare l’espansione del fenomeno di Boko Haram, che da sempre punta sulla rivalsa degli islamici esasperati, sia dovuta alla supremazia riconosciuta al mondo cattolico fin dalla guerra del Biafra di 50 anni fa. E ora mangiatevi pure sto ca... di panettone. Buon Natale a tutti
L’INNOMINATO