domenica 13 dicembre 2015

Superstrada 72 detta di San Marino

L'onorevole Petitti, commensale di un desco familiare tra i più fortunati d'Italia, oggi parcheggiata come assessore regionale, in attesa della sentenza, aveva promesso la costruzione delle rotatorie sulla Superstrada 72. Avevamo accolto la notizia con grida entusiaste abituati alle balle di Gnassi. Alle parole non sono seguiti i fatti. Anche lei come gli altri. Tanti, troppi, della stessa scuola di partito. Quando pronunciò quelle promesse era rappresentante della maggioranza governativa ma "disinformata" sui fatti stradali. Anas impiega dai due ai tre anni per completare un intervento come quello. Lei doveva sapere cosa sarebbe successo. Chiacchiere per giornali abituati ad ingoiare ben peggio. La sostituzione in atto della barriera centrale in ferro con la più sicura in cemento, doveva essere l'occasione per "sostituire" i semafori con le auspicate rotatorie. Un normale buon senso operativo avrebbe imposto prima le rotatorie, rispetto al lavoro della sostituzione della barriera centrale. Si sarebbe evitato l'attuale ingorgo permanente sulla Superstrada. Ha finito per coinvolgere anche la mobilità minore. Via Maceri, Grottarossa, S.Cristina sono diventate arterie"sostitutive" la SS72, con quello che ne consegue per residenti e utenza. Ad ogni curva si rischia l'incidente. Non ho letto un rigo su quello che sta succedendo. Se penso che gli amati (a giorni alterni) pentastellati hanno convocato mezzo mondo per la rotatoria che userà la Franchini per andare e purtroppo uscire dalla casa nel Villaggio 1 Maggio, lo scandalo progettuale li doveva fare sobbalzare sulle comode poltroncine consiliari. Questo è quello che ci consegna oggi la politica al "servizio" dei cittadini. Io rimprovero "sempre" loro, di Bertozzi il migliore sommelier piddino non dico mai niente. Morolli la prima la sbaglia sempre. Non si va oltre le solite amenità, facili da vedere e comode da scrivere, classiche pagliuzze. Le travi non sono per tutti. Che un Sindaco ancora operante ma in attesa del doppio giudizio (cittadini e tribunale) permetta ad Anas di impiantare un cantiere lungo 5 chilometri e non come nei paesi normali realizzare un chilometro alla volta lavorando 24 h, significa non avere conoscenza  e controllo della Città. E' vero che siamo ai confini del decadente impero, lontani chilometri ..luce dai lungomari, piazze e borghi dell'amore nud e crud. Siamo però ancora in Comune di Rimini e si vede. S.Marino non possiede più le ataviche attrattive ma i cittadini esistono ancora, magari con macchinoni più piccoli.