mercoledì 30 dicembre 2015

Lo schema di malgoverno

C’è una preoccupante similitudine nel trattamento del “salvataggio” delle quattro banche e nel governo degli enti locali targati PD. Nel primo caso, con la scusa di tutelare il sistema, si è scelto di annichilire obbligazioni subordinate vendute senza scrupoli ad ignari risparmiatori e turlupinare piccoli azionisti. Nulla è dovuto da amministratori o responsabili. Nella seconda malaugurata ipotesi, si sceglie di espropriare la collettività di sacrosanti diritti edificatori, necessari per l’allargamento della casetta per sopraggiunte necessità familiari. Con la scusa….no, neanche una scusa, solo la necessità di salvare il capitale dei soliti noti. Già graziati da una de facto esenzione dalle tasse comunali, si accordano ulteriori concessioni. Pur dopo aver messo nero su bianco che l’unica via di uscita dal buco fallimentare sia la vendita, ancora si discute di proroghe, varianti e permessi. In attesa del sospirato ingenuo compratore, che si rivelerà la solita banca scassata che prima o poi verrà “salvata” con il medesimo schema di cui sopra, l’asservimento acritico viene spacciato come interesse comune. Forse “del” comune sarebbe stato più chiaro, inteso come opaco palazzo centro di disegni che nulla hanno a che fare con i cittadini tanti. Intanto prepariamoci, noi fastidiosi e inutili amministrati, a mettere le mani in tasca per pagare il saldo imu ici e quant’altro. Con la consapevolezza che, al raggiungimento di un consistente patrimonio immobiliare, c’è la totale esenzione.
 By Vi@gra