giovedì 17 dicembre 2015

Focchi


Ho sempre "sentito" parlare bene di Maurizio Focchi. Intanto è uno dei pochi imprenditori che non ha "profittato" dei mattoni riminesi diventati in passato preziosi come l'oro di Londra, poi me lo hanno descritto come alieno dai fasti, feste e capodanni di regime. Una persona al di fuori della misera mischia politica che si svolgeva e decideva tra le quattro mura (costose) della Fiera e non in quelle più brutte ma legittimate del Consiglio Comunale. Dopo avere esaurito tutti i bonus civili con l'uso misto e ripetuto di personaggi sanitari o prototipi allevati nelle scuole di danza del Partito, siamo arrivati a fare sul serio. Credo che il Dottor Focchi abbia capito che non si sono improvvisamente innamorati delle splendide vetrate che costruisce in tutto il mondo ma sono gli altri (candidati) che non sono più spendibili nemmeno sul lungomare. Lui rappresenta quello che è rimasto della nostra imprenditoria, affogata dal laterizio e dai debiti con le banche ma senza parenti influenti. Non avevo tentato una battuta quando ho previsto a chi dovessero ricorrere dopo i prolungati "anni fondativi" alla Pasquinelli. L'unica Banca Etica ha avuto la fortuna di essere nelle mani giuste. Ci voleva poco a creare la notizia. Ho però una impressione, magari solo personale: la figura è adatta al compito, non c'è dubbio, gli altri sono..., ma il portarlo fuori dall'agone politico-elettorale non è un regalo al Pd della Petitti od Arlotti? Per me sarebbe stato, non da oggi il Sindaco migliore non solo di quello che ancora c'è e per poco, ma di quelli che ci saranno dopo, se proposti dal Pd.

PS A Cattolica pensano a ..Gambini