venerdì 25 dicembre 2015

Confiteor vobis frates...



Vi confesso che non ho mai assistito a una diretta streaming delle messe di Natale dei precedenti papi. Non di certo per snobismo, ma per mancanza di motivazione. Ma con l’avvento di Papa Bergoglio tutto sembra acquistare uno spessore diverso, sopratutto per l’invito alla messa che ha fatto a tutti i credenti “dormienti ” e non credenti . Si è constato infatti che l’80% dei non praticanti che disertano le funzioni religiose, se fossero invitati ci andrebbero. La provocazione mi ha solleticato da subito e infatti non sono rimasto deluso, anzi rimango sempre più colpito da questa figura che dimostra ancora una volta di essere una vetta irraggiungibile tra monti colline e dossi. La sua chiamata sembra pari a quella di una personalità politica, certo che se lo confrontiamo con quel “dosso” del cotonatissimo e raccomandatissimo presidente Mattarella, il dormiente per eccellenza che possiamo trovare nelle statuine del presepe, non c'è dubbio la sua chiamata è quella indistinguibile di una personalità politica. " in una società di abbondanza e lusso, di apparenze narcisismo, Dio ci chiama un comportamento sobrio, equilibrato, semplice e lineare". Questo il messaggio centrale dell'omelia di Papa Francesco durante la messa di Natale 2015. "In un mondo che troppo a volte è duro con i peccatori e molle con il peccato c'è bisogno di coltivare un forte senso della giustizia dentro una cultura dell'indifferenza che finisce non di rado per essere spietata. Il nostro stile di vita si accumuli compassione misericordia". Inizio azzeccatissimo, coltivare la giustizia, visto il clima natalizio ricolmo di stereotipi del buonismo più Dem del termine. La giustizia racconta che è onesta, allora non poteva che iniziare nel migliore dei modi questa omelia papale. Conclude: "Dio è innamorato di noi[....] Sono attuali le parole del profeta Isaia-hai aumentato la letizia-non siamo soli abbandonati, dobbiamo vedere il nostro Salvatore deposto in una mangiatoia[...] Quando sentiamo parlare della nascita di Cristo restiamo in silenzio, lasciamo che sia quel bambino a parlare imprimiamo nel nostro cuore le parole senza distogliere lo sguardo dal suo volto: se ci lasciamo abbracciare da lui ci porterà la pace del cuore che non avrà mai fine. Questo bambino ci insegna che cosa è essenziale nella nostra vita. "Cosa potrei aggiungere a questa perfezione ? È nato, si dice, poi fu crocifisso, aveva diviso il mondo, quelli che lo hanno trattato peggio, sono quelli che hanno inventato il Natale! Ovviamente mi riferisco al Natale ridotto a festa laica: la più buonista e perbenista che sia mai esistita. Allora un Santo Natale a tutti, soprattutto ai perbenisti e a quelli che vivono con il motto ”si è fatto sempre così e va fatto così “!
 Il Teologo