mercoledì 16 dicembre 2015

Bellariva di Rimini: the walking dead


Difficile scrivere quello che è diventata Bellariva, sin dal titolo. Con l'aiuto di un suffisso o di un pronome avrei potuto dedicarle "Bellarivastan" o "Dacca Bellariva", ma non avrei centrato l'argomento. Sarebbe facile indugiare sulle uniche attività commerciali che esistono sulla passeggiata: Doner kebab, Minimarket h24 e un paio di fumerie di narghilè. Sarebbe facile, con i tempi che corrono, rivolgere il mio astio al New Deal che il mio splendido Sindaco (in solido ai consiglieri competenti per territorio: il già membro canottierato dell'Accademia dei Lincei ed il dandy incartapecorito), ha voluto dedicare alla sua, ma a lui sconosciuta, Rimini Sud. Non scandalizzerò le comari se, al contrario, ringrazio queste attività che, insieme al giornalaio, al negozio di borse ed al tabaccaio, lanciano un barlume sul degrado del marciapiede. Perché il degrado non sono le persone (caro imberbe delfino del partitodemocratico), il degrado è l'abbandono dei beni comuni, il non prendersi cura di un luogo: la città. Non monitorare i passaggi di proprietà dei negozi prospicienti le vie delle regine è humus del degrado, e chiudere gli occhi di fronte a strane società che comprano i limitrofi alberghi, è connivenza con qualcosa di più del degrado... Sia chiaro non è tutta colpa vostra; non vi siete accaniti, vi siete semplicemente dimenticati della città che non gode delle luci del foyer. Per una classe politica in affanno di voti, è pragmatico dimenticarsi di interi quartieri saturi di residenti che non possono votare. Il mio vicino macedone non ha diritto al voto, il ragazzo brasiliano che abita la casa di fronte non ha diritto al voto, la badante ucraina che si prende cura dell'anziano non ha diritto al voto. Non c'è un deterrente (una rilevante sommatoria di schede elettorali) che vi costringa di preoccuparvi per la mia parte di città. Facile fare i Bertozzi ed i Morolli, ai Padulli ed a Viserba dove risiedono sacche di cittadini-votanti. Gli basta un giorno da urbanista o da sceriffo, giusto un po' prima delle elezioni e la sedia è assicurata. Aprite gli occhi giovani padawan. La trincea è da un'altra parte. Il degrado non sono le persone, ma costringere una larga parte di residenti al degrado, svilisce la buona volontà anche dei più operosi. Del resto noi cosa abbiamo da offrirvi prima delle elezioni, se non spacciatori e prostitute ben più graditi alla propaganda di Forza Nuova?
Montalbano

P.S.: Due cose da fare subito. Occorre installare dei lampioni che illuminino la passeggiata. Così com'è, in inverno non può essere fruita in sicurezza specialmente dalle donne. Seconda cosa, dovete obbligare lo smontaggio di tutte le tettoie delle attività stagionali durante il periodo invernale; non permettono la diffusione della luce e nel buio si nasconde di tutto. Cordialità.