venerdì 11 dicembre 2015

Senza tetto

Eeeeh, solito discorso ogni anno: chi vive per la strada cerca un riparo di fortuna al freddo e guarda al tramonto con occhi diversi da chi come noi ha un lettuccio caldo ad attenderlo - 2 gradi stanotte - e polizia municipale, carabinieri, polizia danno loro la caccia. La cosa è ignobile anche se i cittadini richiedono legittimamente sicurezza e il territorio deve essere sotto controllo "c'è un modo per tutte le cose": non si possono usare termini quali "bonifica", "pulizia", "degrado urbano" quando parlasi di Persone, o no!? Ovvio che vi possano essere fra quanti trovano riparo in immobili dismessi anche persone pericolose o ricercate ma tutti hanno il "diritto alla vita" sancito per la I volta nella Dichiarazione dei Diritti dell' Uomo del '48 che paradossalmente proprio ieri 10 dicembre mentre agenti di PM "bonificavano" Viserba da questi... "scarafaggi" non-umani che tentano di sfuggire alla morte per assideramento con una operazione - subito etichettata con una parola che fa tremar le vene ai polsi: "rastrellamento" - , proprio ieri compiva 67 anni: una amara coincidenza. Voglio brevissimamente accennare a 3 casi riminesi di Senzatetto degli ultimi anni dei tanti che potrei narrare, 2 dei quali relativi a decessi per assideramento. Il primo risale al 2013 o 2012 un freddo cane un signore straniero viene trovato morto di freddo sulla spiaggia davanti al Bounty: era un romeno che viveva per strada e si spostava in bici, quella sera non aveva trovato riparo ed è morto di freddo. Il secondo caso riguarda un magrebino che scorso anno o l'anno prima non rammento per fuggire a un controllo di polizia, sebbene non avesse commesso reati, poco più che 20enne, si è buttato in mare in Piazza Marvelli. La sera ne han trovato il cadavere poco più a sud. Il III caso esemplificativo riguarda una giovanissima di colore approdata a Rimini circa 4 anni addietro. Al tempo si presentava in ottime condizioni, una... "distinta collegiale" in viaggio con valigia e cappello. Africana fuggita da qualche guerra. Ebbene vederla ora è diventata nella vita e nell'aspetto una clochard che vive in stazione e che prima o poi farà la fine degli altri 2 citati. Nessuno se ne è occupato: non rende un franco evidentemente. Neppure la associazione Rompi il Silenzio ieri insignita del Sigismondo d'oro, nè la Casa delle donne alle quali è stata più volte segnalata un piccolo aiuto penso l'abbia avuto dalla Caritas riminese. Anche la Sicurezza è un diritto sancito dalle varie Dichiarazioni compresa la I del '48 citata e la gente si sente insicura, pensiamo anvhe che nel forlivese è stato scoperto un fatto molto grave, un omicidio, che riguarda proprio questo ambiente. Comunque, nemmeno dire tutto origina dalle sperequazioni economiche: chi ha tutto chi ha nulla a contatto. "Meglio la galera che la miseria nera" si dice a Rimini, quindi ogni miserabile è almeno un "ladruncolo" potenziale, e le forze dell'ordine li braccano. Questo perchè il nostro Welfare non funziona. Non riesce neppure a garantire un tetto e un riparo il perchè è noto e dirlo sembra qualunquista "si mangiano tutto". Il solo... "plafond" annuale del nostro unico parlamentare basterebbe a "vestire gli ignudi e dar da mangiare agli affamati" della provincia. E questi soldi invero sono stanziati ma si perdono in mille rivoli. Onore dunque a chi aiuta queste persone, infamia per chi dà loro la caccia e con modi impropri, per chi pagato per farlo non se ne cura e per chi si appropria di quanto a loro destinato,
 Nemo Milo Pascale.