martedì 14 giugno 2016

Grandi Riparazioni

Abbiamo scritto sul Blog (da tempo) che nulla si dice tanto meno si decide sul tracciato del Trc in corrispondenza della Officina Grandi Riparazioni di Rimini, a causa (sempre) dei disastri che la peste su pista protetta ci regala. L'Officina rappresenta un pezzo della storia riminese che se ne va, non fischiando. E' stato il terreno lavorativo e politico per migliaia di operai come Lino Gobbi, "fortunato" inventore del pizzolantismo di complemento e del vecchio amico/compagno Giorgio Grossi. Fino a quando con grande preoccupazione per la scuola pubblica decise di fare il professore, interpretando la versione comunista del lavoratore-studente. Altri tempi, altra gente, carature irripetibili, non riproducibili in lista. L'assurdo e il ridicolo, un'insieme frequente nella nostra Città, risiedono nel raccontare che si sta "riflettendo" (chi?) sul da farsi. I problemi sono i binari ed impianti industriali esistenti? Non mettiamola sul penoso come per il Ceis, tanto la necropoli romana che sicuramente si nasconde sotto le rotaie, non vedrà mai la luce. Possiamo dire che anche in questo caso è andata bene, pensate alla fine del..chirurgo romano. Non riusciamo però a capire come si possa parlare di "costi" certi quando ancora il "Pensatore" in campo urbanistico non ci ha dedicato una sua illuminata e albergatrice riflessione. Il Forum Strategico e il corridore su biga elettrica non sono informati dei fatti? I Civici Metropolitani hanno altre faccende assessorili da sbrigare, ma la cosa più inquietante è che il Carlino non ha ancora pubblicato niente. Occorre aspettare almeno che ll Direttore si scriva una lettera. Giusto per mettere una..locomotiva nell'orecchio a quelli che si occupano dei soldi nostri: alle ferrovie dovremo pagare solo il costo degli espropri come ai poveri frontisti, oppure dovremo farci carico delle eventuali spese di adeguamento delle officine e della rete ferroviaria?